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Editoriali

Cuore, grinta ed anche qualcosa in più. Brava Fiorentina, sei sulla strada giusta. Belotti, che peccato questa commedia

Fiorentina frenata dall’espulsione di Milenkovic, mentre stava controllando la partita. Brutta sceneggiata di Belotti, assurda la decisione di Di Bello

Caparbia. Grintosa. Orgogliosa. La Fiorentina torna da Torino con un punto che, mai davvero come stavolta, vale come una vittoria. Stanotte i tifosi viola possono essere fieri di questa squadra. E per i tempi che corrono non è poco. Per niente.

Partita pazza all’Olimpico, ma la Fiorentina ci si cala dentro subito bene. Frizzante la squadra di Prandelli, che sostiene alla grande Ribery e Vlahovic. I due confezionano l’azione che si stampa sul palo. Sfortunato l’attaccante serbo, che aveva fatto tutto bene. A conti fatti meritava la rete anche stasera (un gol gli è stato annullato per pochi centimetri), ma se ne torna a Firenze con un altro scalino di crescita fatto.

Che sarebbe stata una partita fisica si sapeva. La Fiorentina paga quella di Belotti, che manda in porta Zaza (traversa). Il secondo tempo è una conferma. La Fiorentina gioca, il Torino palesa limiti di non poco conto. Castrovilli si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato: rosso giusto. Poi però si accendono Ribery e Bonaventura. Sontuoso l’assist di quest’ultimo, divina la giocata di Franck, che aggira Sirigu e mette in rete. Gol meritato in inferiorità numerica.

Al minuto 71′ succede l’imponderabile. Il testa contro testa di Belotti e Milenkovic viene risolto dall’arbitro in un modo assurdo: rosso al difensore viola, giallo a Belotti, che si rende protagonista di una sceneggiata pietosa, con tanto di borsa del ghiaccio tenuta sul volto per diversi minuti. Al di là delle maglie, dispiacciono sempre comportamenti del genere. L’arbitro poteva risolvere la contesa con due cartellini gialli, anche perché Belotti e Milenkovic ‘se le danno‘ di santa ragione in tutte le partite che disputano (fu così anche all’andata). Furbo (troppo) Belotti, ingenuo (tanto) Milenkovic e fuori luogo (per usare un eufemismo) la decisione di Di Bello.

Cambia chiaramente l’inerzia della partita, perché anche in dieci la Fiorentina la stava controllando. In nove si fa tutto più complicato. Ma la squadra di Prandelli regge, lotta, caparbia e grintosa, prende solo un gol da Belotti per un errore di Pezzella (che si fa sfilare l’attaccante alle spalle) e Quarta (fuori posizione, almeno un paio di metri avanti rispetto a dove doveva essere). Alla fine sono stati ventisei i minuti (compreso il recupero) in doppia inferiorità numerica. Non pochi, anzi. Un’enormità. Coriacei i ragazzi di Prandelli, guidati da un Amrabat esaltato dalla battaglia finale.

La Fiorentina torna a Firenze con la consapevolezza di essere diventata una squadra, sicuramente ancora con tanti limiti tecnici, ma la compattezza del gruppo e la voglia di lottare per la maglia sono le notizie più belle della serata. Camminando su questa strada, il girone di ritorno potrà regalare anche qualche piccola soddisfazione.

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