Rassegna Stampa
Cuore, entusiasmo e sofferenza: vittoria vintage per Pioli
Calcio vintage. Cuore, occhi feroci e difensori buttati dentro a far muro davanti ai tre punti mentre lo stadio soffre. Mancava solo la pioggia (meglio così) a fare da sfondo a una partita vecchio stile, coi seguaci del catenaccio ispirati da Donadoni e la Fiorentina di Pioli che fa del rock a volte scomposto, a volte senza un ritornello che ti resta in testa, ma poi alla fine l’assolo c’è, e ti lascia di stucco. Perché Chiesa junior da bambino ha visto tanti video del padre. Avrà iniziato coi vhs, poi i dvd e alla fine youtube. Rientrare sul destro e calciare sul palo lungo. Il pallone che sbatte sul palo e gonfia la rete. Il portiere che può solo guardare, e chissà poi cosa avrà visto dentro quel lampo. Fantastico Federico, egoista benedetto dall’entusiasmo. Lui tira da un ovunque indefinito, spesso improbabile. Cavalcate furibonde e poi appena vede la porta fa bum. Passalaaaa, grida qualcuno. Vero, l’energia va misurata. Lui è puro istinto, ma crescerà.
Tre punti, qualche emozione pura, molto rock e il tecnico vestito da giocatore di biliardo che non ha problemi ad aderire a vecchie regole talmente ovvie che tanti si vergognano a mettere il pratica. Ma Pioli no. Un pragmatico sognatore. Meraviglia: entra Vitor Hugo per Thereau, nobile lottatore. Nasce così una difesa a cinque dura e pura. Chissà che discorsi sarebbero seguiti a questa scelta se il colpo di testa di Palacio non fosse finito sul palo. Già, chissà. Ma quel pallone rimbalza sul campo e la Fiorentina si prende questi tre punti e vince la seconda partita di fila. Questo contava, per aggiungere certezze, per andare allo Juventus Stadium con la testa concentrata ma col cuore leggero. La Fiorentina è un gruppo di ragazzi che ci sentono davvero. Non saranno tutti fenomeni, ma che cuore, però.