Le dichiarazioni in esclusiva del commissario tecnico della nazionale ivoriana
Senza Ribery e con Kokorin ancora lontano dalla forma migliore, Prandelli contro lo Spezia potrebbe affidarsi nuovamente a Christian Kouame. L’ivoriano ha segnato 2 gol in questa stagione e a gennaio sembrava potesse lasciare Firenze dopo appena un anno dal suo arrivo. Per commentare il suo momento, LaViola.it ha contattato in esclusiva il ct francese della Costa d’Avorio, Patrice Beaumelle:
È preoccupato per il rendimento di Kouame in questa stagione?
“In effetti, come allenatore della Costa d’Avorio, preferirei vedere Christian giocare più spesso, e sbocciare nella Fiorentina. Non sono preoccupato per lui perché so che lavora duramente per aumentare il suo minutaggio e migliorare le sue prestazioni”.
Lo ha sentito nelle ultime settimane?
“Sì, assolutamente, parlo spesso con Christian, come con tutti i giocatori ivoriani che seguo quotidianamente. Di recente sono anche venuto a vedere la partita Torino-Fiorentina. Per questo ci tengo a ringraziare la società e la dirigenza del Torino per l’accoglienza in questo particolare contesto del Covid 19. Ho potuto incontrare Christian e parlarci un po'”.
Cosa sta mancando a Kouame in questa stagione?
“Penso che gli manchi un po’ di fiducia. C’è stato un cambio di allenatore a novembre e c’è anche una dura concorrenza in attacco con giocatori esperti e di alta qualità. Christian parte spesso dalla panchina e avendo segnato pochi gol, al giocatore manca necessariamente la fiducia. Ma so che sfida se stesso ogni giorno e lavora sempre per giocare di più”.
In questa stagione è stato impiegato in diverse posizioni in attacco: secondo lei qual è quella più adatta alle sue caratteristiche?
“Credo che Christian abbia il vantaggio di potersi adattare a diversi sistemi di gioco: è un giocatore intelligente che comprende e rispetta le indicazioni del suo allenatore. Penso che sia una seconda punta, ma è in grado di ricoprire anche il ruolo di centravanti. È una risorsa. Ha il senso dell’obiettivo e farà ulteriori progressi nei suoi movimenti”.
Dall’esterno che idea si è fatto sulle problematiche della Fiorentina?
“Onestamente credo sia una squadra attraente, con ottimi giocatori. C’è un buon mix tra giocatori esperti e giovani di qualità. Quando guardo la Fiorentina mi diverto a seguire i giocatori, alcuni dei quali conosco molto bene. Detto questo, c’è una mancanza di concretezza sotto porta. Ma onestamente il contenuto è abbastanza buono. Nella partita di Torino, ad esempio, la Fiorentina è tornata a casa con un pareggio, quando era passata in vantaggio, ma poi ha ricevuto 2 cartellini rossi. Eppure, nonostante abbia giocato in 9 contro 11, la squadra ha mostrato una grande anima nel mantenere il risultato. In quell’occasione Christian si era impegnato molto nel servire la squadra per portare a casa il punto. Sono convinto che i giocatori e lo staff continueranno a lavorare e riguadagneranno la fiducia e la concretezza per concludere la stagione senza preoccupazioni”.
A marzo avrete le gare contro Niger ed Etiopia: tornerà in Italia per visionare i giocatori ivoriani?
“Come ho detto in precedenza, sono venuto al Torino due settimane fa per vedere Torino-Fiorentina. Seguo tutte le partite dei nostri giocatori che militano non solo in Italia, ma anche in tutta Europa e nel resto del mondo. Il mio staff svolge un lavoro eccezionale di monitoraggio dei giocatori e del loro minutaggio. C’è anche Antonio Bovenzi, che fa parte del mio staff come preparatore atletico, al quale ho affidato la responsabilità di monitorare nello specifico i giocatori ivoriani che giocano in Italia. Lui vanta una grande esperienza in molti club ed è in contatto costantemente con i nostri giocatori ivoriani e con gli staff dei rispettivi club. Stiamo seguendo circa 200 giocatori in totale”.
Prima di diventare il ct della Costa d’Avorio, lei è stato il vice allenatore del Marocco, dove ha avuto modo di conoscere Amrabat: lo ha visto migliorato?
“L’arrivo di Sofyan a Firenze è motivo di grande orgoglio. È davvero un giocatore che mi piace molto. Migliora stagione dopo stagione. Si è rapidamente affermato come un punto di riferimento della squadra. Penso che da quando è arrivato a Firenze abbia fatto un altro passo in avanti. Lo conosco dal 2016, quando giocava nei Paesi Bassi. Ha un potenziale straordinario: è un giocatore robusto, potente, ma anche tecnicamente dotato. È un leader, uno su cui si può contare. Gli piacciono i duelli fisici e ha una mentalità vincente. Si è affermato con la nazionale marocchina e sono molto felice di vederlo crescere a questo livello”.
Che ricordo ha di lui?
“Ha una mentalità straordinaria. È molto ben educato, molto rispettoso ed è un vincente. Fuori dal campo è un uomo davvero eccezionale e in campo gli piace competere: vuole sempre migliorarsi. È davvero una fortuna poter contare su uno come lui in squadra.
Mi ricordo che durante un ritiro col Marocco, durante un allenamento, Sofyan ricevette dei colpi. Questo sconvolse molto suo fratello maggiore Nordin, che voleva intervenire per proteggere il fratello minore. Ma Sofyan voleva solo continuare ad allenarsi per ottenere il rispetto attraverso il gioco. Ci è riuscito. È stato accettato e apprezzato da tutti perché ha saputo rispondere nel miglior modo possibile”.
È rimasto impressionato dal suo adattamento al calcio italiano?
“Onestamente no. Ha tutte le qualità necessarie per vincere ovunque, perché è completo: è abile tecnicamente, fisicamente e atleticamente ben al di sopra della media e intellettualmente ai massimi livelli”.
Tra i giocatori di nazionalità ivoriana di proprietà della Fiorentina c’è anche Christian Koffi: lo state seguendo per il futuro?
“Ovviamente. È un giocatore con un potenziale eccezionale. È un vero numero 10. È un franco-ivoriano e lo seguo molto da vicino. Spero che possa affermarsi come un vero leader nella sua squadra. So che gli piace la Costa d’Avorio. Sta a lui continuare e giocare partite di alto livello”.

Di
Mattia Zupo