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Cristoforo, 3,5 milioni di dubbi. Obbligo di riscatto per l’oggi e per il domani

Il curriculum era buono. La storia clinica non tanto. Ma nell’estate delle mille operazioni a costo zero, l’obbligo di riscatto fissato per Cristoforo all’estate 2017 davano all’arrivo dell’ex Siviglia un accento tutt’altro che di scommessa. 3,5 milioni di euro che la Fiorentina dovrà sborsare al club spagnolo, 3,5 milioni di dubbi sul cosa possa davvero valere l’uruguagio. Al giorno d’oggi una risposta non è ancora arrivata. Bene nelle apparizioni in Europa League, ma in Serie A sempre e costantemente un grosso punto interrogativo. Soprattutto dopo la prestazione incolore offerta domenica contro il Bologna. Sul ruolo che più gli è congeniale altre domande. Sousa lo ha impiegato da trequartista, centrocampista basso, a volte anche esterno. Ma l’enigma è ancora più che mai vivo. L’unica cosa certa sono i 3,5 milioni che i Della Valle dovranno sborsare tra qualche settimana. Ed in questo lasso di tempo starà a Cristoforo stesso dover dimostrare di essere un calciatore da Fiorentina.

Il ko rimediato da Matias Vecino con la nazionale gli ha dato una grande chance. Sprecata, tuttavia, contro il Bologna. Anzi, la prestazione contro i rossoblu di Donadoni non ha fatto altro che alimentare i dubbi sul valore del calciatore stesso. Il persistere della sintomatologia dolorosa per l’ex Empoli potrebbero dargli un’altra occasione, domenica contro la Sampdoria visto che Sanchez, ormai, nelle geometrie tattiche di Sousa sta meglio dietro che in mediana. Occasione da non fallire per l’ex Siviglia. Obbligo di riscatto per l’oggi e per il domani, dunque, per Cristoforo. Capire se possa rientrare nel progetto di ricostruzione che andrà in scena la prossima estate, al momento, è un rebus. A lui scioglierlo.

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