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Cristiano Gatti sul CorSport: “Gasp e i tifosi viola, sarebbe bello un finale alternativo”

Gasperini

Allergia reciproca tra i tifosi della Fiorentina e il tecnico dell’Atalanta, domani in tribuna. Sul CorSport un’idea alternativa…

Un occhio in campo e uno in tribuna. Eventualmente, per evitare traumi oculari, basterebbe aggiungere un paio di telecamere alle quattromila che già seguono le partite. Un paio concentrate verso la cabina-bunker in cui Gasperini seguirà Fiorentina-Atalanta, cabina perché è squalificato e non può stare in panchina, bunker perché servirà un luogo protetto, molto protetto, rispetto alle gradinate, dove lo stanno aspettando da un anno. Così scrive Cristiano Gatti sul Corriere dello Sport – Stadio.

ALLERGIA. Suona vagamente surreale raccontarla così, ma così è e non c’è verso di cambiarla. È la partita nella partita, ormai un must della serie A italiana, il personalissimo e per niente cordiale confronto tra i tifosi viola e il Gasp, di fatto il derby annuale dei superfumini. Inutile ogni volta ricordare i precedenti, le origini, le cause (LEGGI QUI IL FOCUS DI LAVIOLA.IT). Anche perché ad ogni incrocio se ne aggiungono di nuove. Resta l’insormontabile allergia reciproca.

ODIO E SARCASMO. Bei tempi quando le curve battevano in sarcasmo e creatività la goliardia universitaria, da questo punto di vista i fiorentini vantano capolavori memorabili, come dimenticare lo striscione giottesco comparso quella volta a Como, rivolto ai tifosi locali, “Voi comaschi noi cole femmine”. Purtroppo quei modi non sono più di moda, da tempo va il cattivo spinto, il livore hard, col risultato di creare odio d’asporto praticamente in tutti gli stadi, una volta perché arrivano questi, una volta perchè c’è quello, una volta perchè non si può dimenticare quell’altra volta…

‘UN SOGNO’. Certo sarebbe grandioso una volta permettersi di rompere gli schemi, creare sorpresa, immaginare un altro finale, che so, il trionfale ritorno dell’ironia e morta lì, senza bisogno di ipocriti e plateali gesti di riconciliazione, non servono, sarebbero penosi, molto meglio il ripristino di una sana dialettica a presa per il, poi tutti a casa. Sarebbe incredibile uscire dallo scontato e dal prevedibile, come diceva Hugo elevarsi dalle tenebre per accendere un po’ di luce, con lo stadio di Firenze capace addirittura di applaudire l’allenatore più insultato su piazza, lui pronto a restituire il saluto. E siccome i sogni sono belli se non hanno limiti, perchè non immaginare persino che un giorno, più avanti, non sia proprio il Gasp ad allenare la Viola, con reciproca soddisfazione… Sarebbe fantastico, ma lo sappiamo tutti: ci sono sogni che resteranno sempre fuori dalla nostra portata, semplicemente perché non ne siamo all’altezza.

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