Editoriali
Creare un gioco e una squadra in due settimane: il duro compito di Palladino
Primo scorcio di stagione tra mercato e prestazioni deludenti da archiviare al più presto. Ma da Bergamo non si può più scherzare
Le attenuanti per le prime cinque partite della stagione (tre di campionato e due di Conference League) c’erano tutte per la Fiorentina ma soprattutto per Palladino. Allenatore chiamato al salto di qualità da Monza a Firenze ma a cui è stata consegnata la rosa definitiva solamente nelle ultime ore di mercato.
Con un messaggio tra le righe del tipo: arrangiati fino a fine mercato e poi avrai la squadra al completo. E così Palladino ha fatto. Non sono arrivate vittorie, non sono arrivate sconfitte. Solo pareggi con avversari oggettivamente modesti e che, in teoria, dovrebbero fare campionati molto diversi da quello a cui aspira la Fiorentina.
E dunque si è arrivati alla sosta. Una settimana e passata e la seconda sta volgendo al termine con la trasferta di Bergamo che si avvicina velocemente. Al Viola Park la Fiorentina ha lavorato duramente anche senza i nazionali e in attesa, ancora, di Gudmundsson. E una cosa dev’essere chiara negli ambienti viola: da Bergamo in poi non si può più scherzare. Da Bergamo in poi si dovrà cominciare a vedere la vera Fiorentina.
Forse non ancora al top, è fisiologico, ma un’idea di calcio ci dovrà essere. Nelle prime cinque gare non si è visto niente, non si è vista la mano di Palladino. Ora si deve cambiare passo, a partire proprio dalla gara del maestro (Gasperini) contro l’allievo (Palladino). Un test sicuramente impegnativo con l’Atalanta che altrettanto non è partita benissimo in campionato. Ma la Fiorentina dovrà cominciare a dare risposte.
Il cambio di modulo certamente è un passaggio che richiede tempo per essere assimilato ma il campionato non aspetta nessuno. Non è facile portare avanti un lavoro del genere in due settimane, e senza alcuni nazionali, ma questi sono i fatti e l’allenatore è chiamato a colmare le lacune dei suoi. E come detto serve un cambio di marcia. Almeno cominciare a vedere un’evoluzione della Fiorentina e intravvedere la mano di Palladino per quella che poi sicuramente sarà una crescita importante nel corso della stagione.