Nessuna reazione da parte dei viola dopo il brutto ko di Cagliari. Poco lucidi, zero idee: e l’ex Di Carmine punisce Montella.
La Fiorentina sprofonda, la reazione non c’è stata. Anzi il ko di Verona sembra quasi l’appendice del tonfo di due settimane fa a Cagliari. Squadra per niente lucida (ok, con l’attenuante di assenze di peso), gioco subito imbrigliato dall’avversario e zero idee: un segno pesante sul cammino della squadra viola. I 4mila che avevano deciso di seguire la squadra a Verona alla fine hanno alzato la voce, fischiando il gruppo viola che a testa bassa lasciava il terreno di gioco. Il tutto confezionato anche con l’esclusione di Chiesa. Rimasto in panchina, nonostante l’emergenza rossa della squadra: dopo un lungo riscaldamento non ha trovato spazio e si è rimesso a sedere a due passi da Montella. Così scrive La Nazione.
NESSUNA REAZIONE. A punire la Fiorentina è stato l’ex Di Carmine, che a metà della ripresa ha sfruttato l’ennesimo contropiede del Verona, facendosi trovare isolato alla destra di Dragowski. Ribery è al centro di ogni manovra. Attacca, recupera palloni, copre, contrasta. E naturalmente è dai piedi del francese che si stacca un pallone che Vlahovic intercetta ma calcia male. Drago salva su Faraoni e Salcedo, poi Di Carmine sblocca la sfida. La Fiorentina non reagisce, proprio come dopo la botta di Cagliari e il faccia a faccia-ultimatum dell’altro giorno fra la società e i giocatori.
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Redazione LaViola.it