La Gazzetta dello Sport in edicola stamani spiega nel dettaglio come dovranno comportarsi i club in caso di tante positività in rosa
La Serie A si è data una nuova regola: ora saprà come comportarsi in caso di un elevato numero di contagi da Covid in squadra. La cifra esatta delle positività determinerà gli eventi: nel caso in cui si verificassero più di dieci contagi in una settimana, la società avrà diritto a chiedere il rinvio della gara di campionato. Eccezione che ha permesso al Genoa di rimandare la partita contro il Torino. Formula che però non potrà diventare abitudine: ogni club potrà chiedere di rinviare una partita solo una volta in tutto il campionato. Il Genoa non potrà più avanzare la stessa istanza. In caso di recidiva dovrà rifarsi alla norma generale, cioè al protocollo Uefa: è quanto ha deliberato all’unanimità il Consiglio di Lega di ieri. Come la Liga, anche il nostro campionato adotterà la regola dei 13: questo il numero di giocatori (portiere compreso) disponibili sufficiente alla regolare disputa della partita, calcolati in base alla lista dei giocatori che hanno il numero di maglia della prima squadra. Chi non si presenta, perde a tavolino. Alla norma Uefa è stata aggiunta un’unica deroga, quella che ha permesso il rinvio (a data da destinarsi) di Genoa-Torino inizialmente in programma per domani alle 18 a Marassi. I giocatori rossoblù contagiati sono infatti più di 10: un focolaio Covid che rischierebbe di estendersi anche alla squadra avversaria. Il principio che ha ispirato il codice della A è quello della prioritaria tutela della salute. Anche la facoltà di un unico rinvio concesso ai club va in questa direzione: le società dovranno mantenere sempre altissimo il livello di guardia, con l’obiettivo di portare avanti le competizioni.
Altra eccezione. C’è una specifica anche per la Coppa Italia: la possibilità di chiedere di spostare una partita vale sono per semifinali e finale. Anche da un club che ha già chiesto il rinvio per una gara di campionato. Non vale per tutti i turni precedenti. Solito bivio: con 13 disponibili si gioca, altrimenti sconfitta a tavolino che in questo caso segna l’eliminazione. Dopo i due giorni di discussione, e anche di contrasti, il protocollo è stato approvato da tutti i componenti del Consiglio (pieno accordo anche di Maurizio Casasco, numero uno della Federazione Medici sportivi) e accettato dai club, che la Lega, con Dal Pino e De Siervo, presidente e a.d., aveva consultato prima della decisione.

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Redazione LaViola.it