Rassegna Stampa
Cosa salvare da San Siro: pressing alto e atteggiamento. Ma il cambio di Borja…
Fiorentina a tratti anche spavalda contro l’Inter, in una gara dal finale amarissimo. Le prestazioni di Ribery, Chiesa e Castrovilli…
Segnali positivi da conservare da San Siro, dopo una delle amarezze meno digeribili degli ultimi anni. La mano di Iachini – criticato assai nella scorsa stagione per la minima evoluzione delle strategie di gioco – si è vista per l’atteggiamento diverso della squadra: se la fase di copertura è rimasta la stessa, rafforzata dalla presenza di Amrabat, le «folate» di pressing alto hanno mostrato un lato viola mai visto con questa chiarezza. Il coraggio di provarci, di togliere il respiro restando comunque una squadra compatta, senza offrire spazi se vengono saltati gli incursori alti: insomma un passo avanti rispetto alla blindatura della scorsa stagione. Così scrive La Nazione.
PRESTAZIONI. Il recupero palla alto è un esercizio tattico faticosissimo e diventa inutile se non è sorretto da un’organizzazione che lo giustifichi. E la Fiorentina vista a San Siro contro l’Inter in alcune fasi di gioco è stata perfino spavalda, nella sua ricerca di gloria. E poi devono essere salvate alcune prestazioni personali, quella di Ribery certo, poi Castrovilli (secondo gol in due partite) e Chiesa. Bene anche Caceres, che nonostante il vago look da giocatore di beach volley è sempre il più concreto della difesa viola.
CAMBI. Ma tutto la Fiorentina ha dato una buona impressione di solidità, almeno fino a quando sono rimasti in campo Chiesa e Ribery. Certo che Iachini non è stato fortunato con i cambi, né particolarmente ispirato quando ha aggiunto il tran tran di Borja Valero – utile contro il Torino in quella situazione – all’interno del luna park indiavolato dell’Inter appena rinforzata da Vidal, Nainggolan, Sensi, Sanchez e Hakimi.