Archiviato il primo fine settimana ‘d’estate’ in casa Fiorentina da oggi si torna a lavorare per la nuova squadra. Arrivati Vitor Hugo e Gaspar, Pantaleo Corvino (che ha passato il fine settimana a casa) vuole definire il reparto di difesa. Successivamente penserà a centrocampo e attacco. A proposito di quest’ultimo reparto se da una parte Kalinic ha da tempo svuotato il suo armadietto all’interno del centro sportivo viola e ha chiesto alla Fiorentina di essere ceduto, dall’altra al club viola non è ancora arrivata nessuna offerta. Anche per questo motivo per il momento il dg tiene in ‘ghiacciaia’ la trattativa col Genoa per Simeone. Solo davanti alla certezza della cessione del croato il club viola si farà avanti sull’attaccante argentino. Il tutto senza dimenticare che Corvino preferisce non parlare di Simeone per il rischio che il prezzo del cartellino aumenti.
Rimanendo all’attacco l’uomo di Verne ha deciso di intraprendere una strada simile con Tello. Ufficialmente il giocatore è tornato al Barcellona ma il direttore generale viola spera di poterlo riportare a Firenze a cifre più contenuto rispetto al vecchio accordo.
Oggi e domani, invece, potrebbero essere i giorni decisivi per il futuro o meno di Federico Bernardeschi (gran gol il suo in nazionale contro il Liechtenstein) alla Fiorentina. Le posizioni sono ormai note da settimana, il giocatore deve rispondere sì oppure no all’offerta che gli è stata presentata (2.5 milioni a stagione più bonus e la fascia di capitano). Dicevamo oggi o domani decisivi perché sono i giorni che precedono il ritiro e l’inizio dell’Europeo Under 21 in Polonia (18 giugno la prima partita) e quindi Fiorentina e giocatore si potranno parlare senza dover pensare ad altro.
Quale sarà la risposta? Lo può sapere solo lo stesso giocatore ma le voci di un suo addio sono sempre più numerose. Ancora qualche ora, al massimo qualche giorno, e anche questo ‘tormentone’ avrà una sua fine.
Infine, vanno fatti i complimenti alla Primavera della Fiorentina. Il sogno di vincere lo scudetto contro l’Inter si è infranto soprattutto davanti alla fisicità dei neroazzurri. La squadra di mister Guidi (che lascia la Fiorentina dopo 12 anni, al suo posto arriverà l’ex viola Bigica) avrebbe meritato il tricolore per la stagione fatta e per come hanno affrontato e giocato le finali scudetto. La speranza adesso è quello di vedere tanti di questi giocatori potersi confrontare col calcio professionistico per poi tornare a Firenze più forti e vincenti.
Di
Gianni Ceccarelli