L’ex ds della Fiorentina parla di Chiesa, Milenkovic e gli altri: “Potenzialità diventate qualità”. Poi sulle due dolorose cessioni: “Vi spiego…”
Pantaleo Corvino, ex ds della Fiorentina, è intervenuto a Radio Sportiva. Ecco le sue parole: “Ripartire? Non sarà facile perché ci siamo trovati davanti ad una situazione inimmaginabile ma secondo me, facendo uno sforzo comune, sarebbe giusto terminare questo campionato. E’ un momento troppo complesso per pensare a ciò che sarà, comunque tutte le squadre avranno subìto delle conseguenze, ma i valori rimangono gli stessi”.
VIOLA. “La crescita di Milenkovic, Dragowski, Chiesa, Castrovilli e Vlahovic? Un patrimonio giovanile che sarà la forza della Fiorentina del futuro. Me lo aspettavo. Quando punti sulle potenzialità speri che possa diventare qualità conclamata. Alcuni stanno convincendo su tutte le platee, sono contento che questi ragazzi stiano dimostrando grandi qualità”.
CHIESA. “Commisso vuole tenerlo? Nel calcio ognuno detta le proprie regole e le proprie strategie, vale per qualsiasi club. Il calcio ha le sue leggi, bisogna vedere chi poi decide cosa vuole fare. Sarà così anche per questa situazione”.
LIVERANI. “Liverani era una cabina di regia straordinaria per le sue qualità, e sta mettendo questo anche a Lecce in veste di allenatore. Ha delle idee dove si vede la mano del tecnico, è una bella soddisfazione per lui. La qualità non ha età, vale per i giocatori e per gli allenatori”.
CESSIONI DI ILICIC E ZANIOLO. “Ilicic è un calciatore che volevo quando ero a Bologna, avevo già chiuso con la Fiorentina per prenderlo a 5,8 milioni, prestito con obbligo di riscatto. Poi all’ultimo momento non fu fatto, ma avevo già i bolli della Fiorentina. Chiamai Ilicic nel giorno del suo matrimonio e mi dette disponibilità per poter venire. Pensa quanta stima avevo verso il calciatore. Poi tornando a Firenze, lì Ilicic veniva spesso messo in discussione, il ragazzo ne soffriva, la piazza era sofferente. Dovendo ripartire per un altro ciclo, con giocatori che avevano motivazioni diverse, e per soddisfare anche l’ambiente, anche per volontà del giocatore si cercò di cederlo. E non fu facile, non è che aveva tante richieste quell’anno. Tant’è che avevamo chiuso con la Samp ma all’ultimo venne meno, dissero che non erano convinti. Zaniolo? Dico ancora una volta che io arrivai e Zaniolo per altri motivi extra calcio, non tecnici, aveva già raggiunto un accordo con la società. Non giocava, la famiglia voleva mandarlo a giocare. C’era già un accordo quando sono arrivato. Quando arrivai trovai questa situazione e basta. Quando si tratta di giovani bisogna tener conto anche della volontà del ragazzo. Nella Fiorentina giocava poco, la famiglia aveva detto ai responsabili di allora che voleva andar via per giocare”.
Di
Redazione LaViola.it