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Corvino: “Il mix perfetto per costruire una squadra è la giusta dose tra esperienza e gioventù”

Sul Corriere dello Sport Stadio questa mattina troviamo una intervista al Direttore Generale dell’area tecnica Pantaleo Corvino e al professor Enzo Vergine, responsabile del Settore Giovanile viola, sul futuro dei suoi giovani e della Fiorentina.

L’oro di Firenze e non solo. Sì perché, senza contare i giocatori impegnati in Lega Pro, sono ben 26 i calciatori provenienti dalle fila del settore giovanile della Fiorentina che oggi militano in Serie A, nelle prime divisioni estere o nel campionato cadetto. Tra loro ci sono anche i “magnifici 4” a disposizione di Sousa, da Chiesa a Babacar fino a Bernardeschi, senza dimenticare il giovane Perez con i 15 minuti messi insieme a Milano contro l’Inter lo scorso novembre.

Pantaleo Corvino, direttore generale dell’area tecnica, e Vincenzo Vergine, responsabile di Promesse Viola, raccontano il loro modello, quello iniziato ai tempi del Casarano e del Lecce, che negli anni ha visto festeggiare 12 titoli italiani e lanciare sul palcoscenico del calcio che conta giocatori di livello come Vucinic e Pellé, Ledesma e Miccoli, Jovetic, Nastasic e, a Bologna, pure Diawara. A Firenze, manca ancora l’ultimo step per poter raggiungere il livello dei top club con la realizzazione delle strutture dove far allenare i ragazzi, oggi distribuiti su più centri in città, «ma i Della Valle stanno lavorando anche per chiudere questo cerchio».

Intanto, oltre alla Fiorentina è l’Italia intera (e in qualche caso pure l’Europa) a vedere i frutti del lavoro fatto nel tempo dal settore giovanile viola, da Gondo passato all’Asteras Tripolis, prima divisione greca, a Gollini, portiere rientrato a gennaio in Italia dall’Aston Villa nella triangolazione che ha portato Sportiello a Firenze dall’Atalanta.

Il mix perfetto per costruire una squadra – ha spiegato Corvino – è quello di individuare la giusta dose tra esperienza e gioventù”. Basta prendere come esempio la storia di Babacar, Bernardeschi e Chiesa. Complessivamente, nelle tre competizioni, hanno messo insieme 25 gol, più di un terzo del totale realizzato dalla Fiorentina tra campionato, Coppa Italia e Europa League. Hanno fatto la differenza, insieme alla maturità agonistica di Nikola Kalinic e di quelli della sua generazione. Dei figli del settore giovanile arrivati in prima squadra alla Fiorentina sono due gli stranieri, Babacar e Perez, ma sono già diverse le volte in cui Sousa ha convocato altri baby italiani, come Satalino, Cerofolini, Maistro e Baroni.

“Il 76% dei giocatori che sono arrivati ad imporsi, fin qui, sul palcoscenico del calcio che conta sono italiani, soltanto 6 gli stranieri. Anche nello scouting la ricerca parte sempre dal territorio locale per allargare solo successivamente il raggio di ricerca: lavorare sul vivaio per permettere l’italianizzazione della rosa ti consente di guadagnare tempo e di individuare la miglior qualità possibile. Nove sono gli italiani in B che hanno mosso i primi passi a Firenze, e altrettanti quelli che invece sono già in A. A questi va aggiunto Matos, unico straniero, e gli altri tre impegnati nelle prime divisioni di campionati stranieri (da Gondo in Grecia a Seferovic, oggi in Bundesliga, fino a Piccini, finito al Betis Siviglia, ndr)”.

“Dopo il fallimento, il club è dovuto ripartire da zero. Già nei due anni antecedenti al nostro arrivo, nella stagione 2005/06 c’era stato un principio di ripopolamento. In una decina d’anni, con il “modello Corvino-Vergine” siamo riusciti ad animare un settore giovanile capace di costruire risorse tecniche ed economiche. Ci è stato permesso di creare una struttura importante anche fuori dal campo, in termini di personale a supporto dei giovani e delle loro famiglie anche con il progetto di Fiorentina School, dove su un totale di 88 iscritti, 41 sono tesserati viola”.

La Primavera Viola è in piena corsa per le final eight del campionato, a due punti dalla qualificazione diretta alle fasi finali del campionato, mentre la Under 16 è prima. Diverso è il caso della Under 15, categoria sperimentale sulla quale la Fiorentina sta comunque lavorando. “La maggior parte dei ragazzi del nostro settore giovanile sono toscani – ha aggiunto Vergine -, ma quando individuiamo profili interessanti a livello nazionale cerchiamo di studiarli da vicino il più possibile. E’ con questa filosofia che in vista del prossimo torneo di Viareggio. Quest’anno abbiamo preso in prestito Federico Chiossi dal Modena, centrocampista classe ’97, così come in passato avevamo fatto con Castrovilli. Inseriremo tutti i calciatori in rosa, ma è possibile che in qualche gara del torneo qualcuno sia impegnato con le rispettive selezioni: non è detto che nei prossimi giorni non possa arrivare anche qualche altro rinforzo temporaneo”.

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