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Corvino ha sbagliato il mercato 2016. Il 2017 perlomeno parte con premesse migliori
Alla fine del mercato estivo 2016 il direttore generale Corvino e il presidente Cognigni chiesero pazienza per giudicare i tanti giocatori, sconosciuti ai più, giunti sulle rive dell’Arno. Senza eccedere in disfattismi, a conclusione della stagione 2016-2017 si può tranquillamente affermare che il mercato 2016 è risultato essere insufficiente. Ad eccezione forse di Sanchez, il rendimento dei giocatori acquistati l’anno scorso è stato complessivamente mediocre. Sono le stesse scelte societarie a dimostrarlo: Salcedo e De Maio, entrambi in prestito con diritto di riscatto, sono stati rispediti al mittente, così come Tello che è tornato a Barcellona (anche se non è da escludere che Corvino possa riprovare ad acquistare lo spagnolo chiedendo uno sconto).
Gli altri acquisti dell’estate 2016 sono rimasti a Firenze per vincoli contrattuali (obblighi di riscatto o acquisti a titolo definitivo), non certo perché se lo sono meritato a suon di grandi prestazioni. E la presenza in rosa nella Fiorentina 2017-18 dei vari Dragowski, Milic, Olivera e Cristoforo è tutt’altro che scontata. Insomma, un fallimento su larga scala che fa guardare al bicchiere mezzo vuoto per il mercato che verrà. Soprattutto se i nomi che compaiono nelle pagine dei giornali non sono di prim’ordine. E se le varie contestazioni, repliche e controrepliche hanno incrinato il rapporto tra città e proprietà.
Tuttavia, ci sono differenze importanti tra la Fiorentina attuale e quella che si apprestava a compiere un mercato in rimessa lo scorso anno. Innanzi tutto, Pantaleo Corvino ha avuto il tempo di lavorare per tutto l’inverno sui giocatori che vorrebbe portare a Firenze. Che ci si trovi d’accordo oppure no con l’operato del dg pugliese, bisogna ammettere che è ben diverso dall’iniziare a lavorare a giugno, come è capitato nella passata stagione. Oltre a ciò, per motivi economici (il famigerato “buco di bilancio“) nella passata estate Pantaleo ha dovuto pensare principalmente a vendere, al fine di ripianare un passivo di oltre 20 milioni di euro. Impresa riuscita al dg viola, al quale anche i più scettici riconoscono di non aver agito male nel mercato in uscita.
In questo giugno 2017, a differenza della passata stagione, la Fiorentina si è già mossa sul mercato, mostrandosi molto attiva nei settori dove necessita di urgente intervento; anche se Milenkovic e Hugo (ufficiale oggi) non sono nomi che riempiono di entusiasmo la piazza. Per l’eventuale arrivo di un giocatore di prima fascia occorrerà sapere chi lascerà la Fiorentina, al fine di conoscere quale sarà il tesoretto che Corvino potrà reinvestire. Ecco perché la situazione incerta di Bernardeschi non può protrarsi troppo a lungo. Non di certo fino all’inizio del ritiro a Moena. Finora la Fiorentina si è mossa con i tempi giusti sul mercato; sarebbe un errore peccare di attendismo nell’operazione che maggiormente cambierà gli equilibri di mercato viola, sia che Bernardeschi decida di restare sia nel caso in cui opti per cambiare aria.
Insomma, Corvino quest’anno non ha scuse, ma ha iniziato a muoversi al momento giusto e condurrà il mercato viola con condizioni economiche quantomeno di parità. Tutto da dimostrare se i “colpi” di Corvino saranno all’altezza della Fiorentina oppure ci ritroveremo di fronte alle brutte copie dei vari Milic e Cristoforo. Almeno, però, le premesse sono leggermente migliori.