
Sfumato il sogno Europa League, sebbene il calendario metta in programma una sfida sempre affascinante con il Milan a San Siro, è normale che l’attenzione di Firenze sia rivolta già alla prossima stagione. O meglio, al mercato che la precederà e che consegnerà a Pioli la formazione della Fiorentina 2018-2019.
I più pessimisti prevedono una sessione di mercato sulla falsariga dell’ultima, con i big in rosa con la valigia in mano e la società impegnata a rimpiazzarli con giovani di prospettiva. Tuttavia, le parole di Corvino qualche giorno fa ci dicono che, in linea teorica, la Fiorentina è “in condizione di poter resistere a qualsiasi tentazione“. La domanda alla quale il dg viola ha risposto era inerente al futuro di Chiesa, ma la replica del Corvo è talmente schietta da poter estendersi a tutti i pezzi pregiati presenti nel roster della Fiorentina.
Per intenderci: non è stata la classica risposta: “Cercheremo di trattenere i migliori”, ma un ben più netto: “Siamo in condizione di poter resistere a qualsiasi tentazione”. Visti i precedenti infelici che riguardano la comunicazione della Fiorentina è lecito avere qualche perplessità, ma la solidità economica con la quale la Fiorentina si appresta a vivere il prossimo mercato, unita all’apparente inflessibilità mostrata da Corvino, fanno ben presagire.
È bene essere chiari: la società potrà anche non aver bisogno di vendere, ma se un giocatore della Fiorentina bussasse con forza alla porta dei dirigenti viola con l’esplicita richiesta di essere ceduto, ci si (ri)troverebbe in una difficile situazione. Complicato nel calcio moderno alzare barricate contro la volontà dei calciatori (qualche vecchia contesa in casa Lazio può fare da maestra); possibile invece un accordo stile “Luca Toni” nel 2006, con una promessa di cessione alla stagione successiva.
Comunque vada in uscita, è certo che il mercato in entrata non sarà sterile come quello di due stagioni fa. Il nodo, non si fa che ripeterlo, è l’aumento del monte ingaggi, una questione noiosa ma fondamentale. Esso ha spesso un peso sul calciomercato di una squadra maggiormente rilevante rispetto ai prezzi per il cartellino dei giocatori. La splendida e sfortunata Fiorentina di Montella era stata costruita proprio “scommettendo” sul monte ingaggi, accaparrandosi cioè giocatori di seconda e prima fascia grazie alla maggiore disponibilità a fornire alti stipendi, cercando di risparmiare sul prezzo del cartellino. Si è scritto “scommettendo” perché gli infortuni di Gomez e Rossi (che percepivano rispettivamente 4,25 e 2,3 milioni di euro netti a stagione) hanno influito pesantemente sul mancato accesso alla Champions League, impedendo così di rientrare degli investimenti operati e contribuendo a creare il famigerato “buco di bilancio“.
Qualche dubbio rimane, ma l’impressione è che quasi certamente tale aumento si verificherà. Al momento la Fiorentina ha un monte ingaggi di circa 37 milioni di euro lordi. Durante il primo anno di Montella (2012-2013), stagione di ripartenza proprio come l’attuale, la cifra lorda era intorno ai 39 milioni. Nella stagione successiva, quella dell’arrivo di Rossi a gennaio e di Gomez in estate, il monte ingaggi gigliato levitò a oltre 60 milioni. Cifra troppo alta per le casse della Fiorentina, ieri come oggi. Più ipotizzabile uno stazionamento sui circa 50 milioni.
Tuttavia, lo stesso Corvino ancora non può sapere quanti soldi avrà a disposizione, per due ragioni. La prima è il Cda di fine stagione, dove verranno dettate le linee guida economiche per il mercato. La seconda, ancor più rilevante, è la questione diritti tv: con il bando di Mediapro -che ha sostituito Infront come intermediario- bloccato, le previsioni che si erano fatte andranno riviste in virtù del nuovo bando, nel quale potrebbero esserci meno soldi in palio per le società. Occorrerà dunque aspettare per farsi un’idea più precisa di cosa combinerà la Fiorentina in questa sessione di mercato. Soprattutto, le parole di Corvino e Andrea Della Valle andranno valutate alla prova dei fatti. Se verranno rispettate intenzioni e promesse, la strada imboccata andrà nella giusta direzione.

Di
Marco Zanini