Non sarà una partita come le altre. Mai. Per Firenze e per la Fiorentina la gara contro la Juventus vale di più. Anche per Pantaleo Corvino che domenica sera festeggerà le 500 partite in Serie A da dirigente. Curioso come questa ricorrenza, per il dg viola, arrivi proprio contro la squadra che 5 anni fa mise la famiglia Della Valle nelle condizioni di sollevarlo dall’incarico di direttore sportivo. Erano giorni terribili, quelli, per tutto l’ambiente gigliato. Dai 5 schiaffi presi in casa dalla rivale di sempre al rischio Serie B, ed anche per Pantaleo che in quei giorni perse la madre. E curioso anche come tale ricorrenza arrivi nel momento forse più delicato della sua vita fiorentina. Sicuramente del Corvino bis.
Dopo la grande apertura di credito da parte di tutto l’ambiente al suo ritorno in viola, adesso il Corvo non può sbagliare. Molti degli arrivi estivi hanno deluso. Chi più chi meno. E adesso, soprattutto se dovesse partire Kalinic, sarà vero e proprio banco di prova per lui. Anche a fine mercato, nonostante il clima fosse piuttosto agitato dopo la partenza di Alonso, il tifo viola si era espresso in maniera piuttosto dura nei confronti della proprietà e della dirigenza, lasciando però fuori dal banco degli imputati lo stesso Corvino. Un passaggio del comunicato dell’unonoveduesei recitava così: “Vogliamo precisare che non abbiamo nulla contro il direttore Corvino che anzi adesso è una delle nostre ultime speranze”.
La posizione di molti è cambiata in queste ultime settimane. Non può solamente essere responsabilità della proprietà, così come dei giocatori o di Paulo Sousa, se la stagione della Fiorentina sta prendendo una piega tutt’altro che in linea con le aspettative. Almeno quelle dichiarate da proprietà e Corvino stesso. “Sono tornato per primeggiare, stare in alto in classifica e vincere un trofeo”, disse il dg in sede di presentazione. Dichiarazioni alle quali fecero eco quelle di Cognigni: “Con Pantaleo vogliamo aprire un nuovo corso e fare meglio di quello precedente”. Per il momento non ci siamo. Ma chissà che la stagione non possa ancora prendere una piega diversa. Magari passando dal mercato di Gennaio. Dopo un’estate passata a difendere i cosiddetti pilastri, con la partenza poi di Alonso ed altre 30 cessioni, a ripianare il bilancio e a mettere a segno corvinate più o meno redditizie. “Giudicate questo mercato nel tempo, non subito”, disse Corvino a fine sessione estiva. Ancora, forse, è presto. Ma quei milioni investiti per Diks e Dragowski chissà se un giorno torneranno indietro o se saranno stati spesi bene. Intanto il Chievo in Coppa e poi la Juve per festeggiare le 500 in A. Con la speranza che sia festa anche sul campo.

Di
Gianluca Bigiotti