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Editoriali

Corvino continua la sua battaglia. Pioli pensa a qualche cambio per tenere viva la stagione

Passato il ciclone del calciomercato, che in casa viola ha spostato poco gli equilibri, Firenze e la Fiorentina riflettono sul presente e sul futuro. Il presente racconta di una partita contro il Bologna da preparare nel migliore dei modi, per riscattare la tremenda scoppola subita in casa contro il Verona domenica scorsa. Pioli ha fatto leva sull’orgoglio dei giocatori. Corvino anche, nel suo incontro con la squadra. Niente ritiro punitivo, la voce non si è alzata. Però è stato fatto presente con forza che, dopo la sosta invernale, il rientro è stato da incubo. Mai in partita contro la Sampdoria, quasi mai contro il Verona. Zero punti conquistati, ben sette gol subiti al cospetto dei soli due realizzati. Difficile fare peggio di così, anche perché fino alla partita con l’Inter la squadra aveva messo in campo impegno, voglia, attaccamento ed energia in ogni partita. Ingredienti svaniti nel giro delle due settimane di stop.

L’obiettivo è invertire subito la marcia, altrimenti si rischia davvero di andare incontro ad un pericoloso scivolamento verso zone di classifica totalmente anonime. La stagione della Fiorentina non può finire a febbraio, questo è un concetto che è stato ribadito ai giocatori. Indipendentemente da quello che sarà il piazzamento finale, l’obiettivo minimo è rimanere agganciati alle squadre che adesso precedono di pochi punti la Fiorentina.

Pioli potrebbe cambiare leggermente la sua formazione titolare. Al posto dello squalificato Pezzella (comunque in grossa difficoltà contro Sampdoria e Verona) dovrebbe esserci Milenkovic, preferito a Vitor Hugo nel momento in cui Pioli sceglierà la linea a quattro. In caso di difesa a tre, al momento difficile da ipotizzare, tornerebbe in ballo il brasiliano. Nessuna novità a centrocampo, mentre in attacco qualcosa potrebbe cambiare, visto il periodo non esaltante di Cyril Thereau. Il francese non sta benissimo fisicamente e sembra in fase calante a livello di condizione, per questo Pioli sta pensando di lasciarlo in panchina. Almeno tre le ipotesi al vaglio. La prima, la più probabile, prevede l’inserimento di Gil Dias nel tridente con Simeone e Chiesa. Il portoghese sembra in vantaggio su Saponara. Il trequartista di Forlì agirebbe dietro a Simeone, con Chiesa che avrebbe la libertà di avvicinarsi a Simeone o di giostrare tra le linee. Ultima ipotesi, possibile ma poco probabile, il doppio centravanti con l’inserimento di Falcinelli al fianco di Simeone.

Fuori dal campo, invece, continua la battaglia di Pantaleo Corvino. Solo contro tutti giovedì in conferenza stampa, ieri ha voluto far uscire il comunicato in difesa di Cristoforo e Maxi Olivera. Difficile comprendere il senso del comunicato stesso, che mette ancora di più alla berlina i due giocatori, che comunque non giocano non perché siano criticati da stampa e tifosi, ma per le scelte del tecnico Pioli. Un comunicato che somiglia ad una difesa d’ufficio per chi ha comprato i giocatori stessi, anche se francamente non se ne sentiva il bisogno. Il problema della Fiorentina non sono certamente Maxi Olivera e Cristoforo, ma il fatto che loro malgrado siano diventati il simbolo di una Fiorentina che non risponde più alle attese dei suoi tifosi. Simbolo di una proprietà assente, di una società che in pochi anni è passata dal fare mercato al subirlo in modo (quasi) totale.

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