Connect with us

News

Corvino, chi è causa del suo mal pianga se stesso. La crisi è di futuro. Babacar cessione inevitabile

La sconfitta contro il Verona è la goccia che fa traboccare il vaso. L’ambiente viola negli ultimi anni è stato svuotato di tutto, passione, entusiasmo, rabbia. Ormai la rassegnazione è il sentimento più ricorrente. Domenica al fischio finale è montata la contestazione i tifosi più caldi hanno deciso di andare sotto la tribuna a contestare e a chiedere nuovamente alla proprietà di farsi da parte. I Della Valle però ormai non guardano più a Firenze e proseguire in questo limbo, in questo stato di abbandono, non fa bene a nessuno e la chiarezza è a questo punto un dovere morale.

Nel post gara poi il direttore generale Pantaleo Corvino ha provato a dare spiegazioni, a motivare il momento no della Fiorentina ma forse ha fatto peggio che meglio. Spezziamo una lancia a suo favore, la lucidità dopo un 1-4 casalingo contro il Verona, è una virtù impossibile da avere, ma le giustificazioni finiscono qui. Corvino ha detto che a Firenze non ci sono le condizioni per lavorare bene visto che alcuni sperano che le cose vadano male. Chi siano questi alcuni non è dato sapere. Tifosi? Giornalisti? Terze parti? Chi lo sa, ma certamente non sono queste le componenti che decidono le strategie della Fiorentina, non sono loro che stabiliscono di abbassare l’asticella di anno in anno. Chi è causa del suo mal pianga se stesso verrebbe da dire, e pensare che il malumore dei tifosi sia circoscritto alla sconfitta contro il Verona è sbagliato, significa non aver chiaro il clima in città.

La crisi della Fiorentina è ormai aperta da quando Della Valle ha deciso di abbandonare la squadra, la città, di tirare i remi in barca e allontanarsi sempre più. La confusione in casa Fiorentina c’è visto che una settimana si parla di anno di transizione e quella dopo di “vincere l’A2”, poi di Europa per tornare infine all’anno di transizione, non si sa di preciso neanche cosa pensare su questo campionato. La chiarezza purtroppo non c’è, non si sa quale strada ha intrapreso la Fiorentina, quale sia l’obiettivo a medio lungo termine (sempre che ci sia), se la società è ancora in vendita oppure no.

Chiudiamo con il mercato. Giudicare Dabo e Falcinelli è per noi prematuro e dunque ci concentriamo sull’addio di Babacar. Come ormai dicevamo da qualche settimana la cessione del senegalese era nell’aria perché il contratto scadeva nel 2019 e non ci sarebbe mai stato nessun tipo di discorso sul rinnovo visto già l’ingaggio troppo oneroso. Dunque cessione inevitabile, al massimo a giugno ma con il Sassuolo si è colto la palla al balzo nell’ennesima situazione gestita male. Chi ha fatto l’affare? A livello economico la Fiorentina che mette in cassa altri 10 milioni di euro per un bilancio sempre più attivo. Dal punto di vista sportivo invece, difficile dirlo ma forse per il bene di Babacar un cambio di squadra e di città è la cosa migliore per la sua carriera, per capire davvero se a Firenze si era adagiato oppure no. A Sassuolo l’attaccante senegalese ha l’occasione di passare da eterna promessa incompiuta a giocatore vero, dunque in bocca al lupo caro Baba!

143 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

143 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

143
0
Lascia un commento!x