L’ex direttore sportivo della Fiorentina parla del centrocampista che portò a Firenze dal Bari: “E’ stato bravo a correggersi nella coordinazione”.
“Quaranta milioni per Castrovilli? Sì, ma solo per una gamba!”, si fa una grossa risata Pantaleo Corvino , scrive Tuttosport. Alla Fiorentina l’aveva portato per poco meno di un milione più la metà del cartellino di Petriccione e oggi quel ragazzino vale una fortuna: «Io sono di Lecce, lui di Bari e da tempo in zona si parlava di Gaetano come un ragazzo dalle potenzialità importanti. Quando poi c’è stato da chiudere, visto che sul giocatore erano piombati diversi club, forte del rapporto che avevo con Sogliano e Paparesta sono riuscito a portarlo a Firenze dove ha iniziato a giocare in Primavera», racconta l’ex direttore sportivo viola.
INIZI. «La sua più grande qualità era la destrezza, ma all’inizio aveva anche qualche difetto di coordinazione: lo chiamavo spesso per incitarlo a lavorare su quell’aspetto e lui è stato bravo a correggersi. Questo dimostra quanta voglia ci abbia messo e i sacrifici che ha fatto per arrivare. Per i giovani devi avere una certa vocazione. Perché puoi avere un’idea, ma poi devi supportarla con coraggio se non arrivano i risultati».
RICHIESTO DA TUTTI. «L’Inter lo vuole? In un centrocampo a tre, come interno è l’ideale per Conte», risponde Corvino. «Paragone con Vidal? No, sono diversi: Arturo nel suo modo di giocare ci mette foga e determinazione, mentre a Gaetano vengono più naturali quegli inserimenti. Uno gioca più con rabbia, altro è più elegante. Stiamo comunque parlando di due grandissimi giocatori che interpretano ottimamente il ruolo di interno».
NAZIONALE. «Credo e spero di vederlo titolare tra un anno agli Europei».
Di
Redazione LaViola.it