Connect with us

Rassegna Stampa

CorSport: Viola senza gol e senza scuse. A Italiano non è bastata la prova di Empoli

Italiano

Per il Corriere dello Sport la sconfitta di Udine è figlia (soprattutto) dei ben 9 cambi proposti da Italiano rispetto al Napoli

Non è evidentemente bastato a Vincenzo Italiano l’esame fallito dieci giorni fa ad Empoli per comprendere che la sua Fiorentina “bis” (ovvero quella infarcita di seconde linee) non è e forse non sarà mai all’altezza della squadra titolare che lo scorso campionato ha saputo regalare a Firenze alcune tra le partite più belle degli ultimi anni. Si spiega (anche) così il crollo verso il quale i viola sono andati incontro a Udine, caduti per la prima volta in stagione con il minimo scarto (1-0) e costretti a rimandare ancora l’appuntamento con il gol: per l’attacco adesso la notte è davvero fonda, alla luce dei 418’ di sterilità (recuperi esclusi) che a questo punto stanno diventando un aspetto fin troppo preoccupante. Il tecnico, che temeva le fatiche accumulate domenica contro il Napoli e aveva già in testa il match di dopodomani contro l’ex Vlahovic (un’assenza, là davanti, sempre più evidente), è rimasto ancora incastrato nel bel mezzo dei suoi piani. Questione di esperienza, ma anche a questo punto di equilibrio. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

FAME DI ROTAZIONE. Ad avere la meglio è stata così la fame di rotazione. Visto che l’ennesimo turnover esasperato (sono stati nove gli elementi in formazione cambiati rispetto al pari contro il Napoli, lo stesso numero varato tra la gara d’andata con il Twente e il derby) ha portato per la seconda volta in nemmeno due settimane a un nulla di fatto. E questo sia sotto l’aspetto del gioco (dove la Fiorentina è parsa una squadra scollegata e incapace di costruire) sia del risultato: se al Castellani i viola non erano riusciti a realizzare nemmeno un gol pur giocando mezz’ora in superiorità numerica, a Udine il copione – al di là del risultato – è stato per certi aspetti peggiore, visto che sono bastati 17’ a Beto per interrompere l’imbattibilità tra i pali dei viola (che durava da quasi 350′) e a evidenziare le lacune di una squadra in cui, chiaramente, le seconde linee sembrano avere un passo e una qualità diversa rispetto alle prime scelte.

SEGNALI. Un campanello d’allarme non di poco conto, se si pensa che al gong finale del mercato mancano ormai meno di 24 ore e che il tour de force della squadra di Italiano (che ha scelto di operare i primi cambi a metà ripresa) è ancora a metà: dalla gara di sabato con la Juventus alla sosta di fine settembre per i viola ci saranno ancora cinque partite da giocare, in uno spazio di appena sedici giorni. Di occasioni per ruotare di nuovo la rosa, dunque, ce ne saranno ancora anche se il sentore, dopo Udine, è che la nuova parola d’ordine sarà “moderazione”. Quella, di fatto, messa in campo da Andrea Sottil, che pur avendo potuto contare su 48 ore in più di risposo rispetto ai viola per preparare la partita ha effettuato appena un cambio rispetto al successo di Monza (Bijol per Nuytinck in difesa).

82 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

82 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

82
0
Lascia un commento!x