Brutti episodi dai tifosi atalantini, ma i giocatori della Fiorentina non si fanno condizionare. Il portiere alza il muro, Dusan lotta come un leone
Tre rigori, tre interventi decisivi del Var, nove ammonizioni, tensione e intensità sempre al massimo. Alla fine l’ha spuntata la Fiorentina, capace di resistere con le unghie alle sfuriate dell’Atalanta, grazie ad ordine tattico, applicazione e concentrazione. Purtroppo, a rovinare una gara così emozionante e incerta ci sono stati i cori razzisti piovuti dal settore occupato dagli ultras atalantini. Primo destinatario Vlahovic, che, comunque, non ha perso la concentrazione al momento di trasformare il primo rigore. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
TERRACCIANO E VLAHOVIC. E poi Terraciano (preferito a Dragowski rientrato all’ultimo dalla nazionale), bersagliato al rientro dagli spogliatoi dopo l’intervallo. Il serbo ha fatto il bis dal dischetto nella ripresa, ma è stato l’eroe della serata anche al di là dei due penalty realizzati. La sua prestazione è stata totale: ha fatto reparto, andando a fare a sportellate con Palomino, senza arretrare di un centimetro e permettendo alla Viola di risalire il campo e innescando gli scatti dei compagni, in più ha dato una gran mano pure dietro in occasione di corner e calci piazzati. Giocare con alle spalle chi gli ha dedicato cori beceri, invece, ha caricato Terraciano, protagonista di un secondo tempo sontuoso, con almeno tre parate prodigiose (in particolare quella su Zapata) che hanno impedito all’Atalanta di trovare il pareggio.
MONITOR DECISIVO. L’ago della bilancia lo ha fatto anche il Var, visto che, inizialmente ha cancellato il vantaggio atalantino firmato da Djimsiti per la posizione di off-side attiva di Zapata. E che poi ha permesso a Marini di cogliere il mani in area di Maehle che gli era sfuggito dal vivo. Senza la tecnologia il primo tempo sarebbe finito 1-0 per i padroni di casa. Ma sarebbe comunque stato ingiusto perché, pur occupando la metà campo viola, la supremazia nerazzurra è stata sterile, producendo un’unica conclusione in 45’. Di contro, la Fiorentina ha capito in fretta come far male, aggredendo il vuoto che si creava costantemente alle spalle di Pasalic, mai coperto da Toloi, sempre altissimo ad appoggiare il centrocampo.
MURO. Sempre dal dischetto, ma senza bisogno del Var arrivava il bis del serbo a inizio ripresa: Bonaventura travolto da Djimsiti. Solo a quel punto, l’Atalanta prendeva davvero il sopravvento, dando l’assalto all’area viola. Insieme a Terracciano, spiccavano Milenkovic e Igor. Con l’aggiunta della nota positiva Odriozola, al debutto (come Torreira in mezzo al campo) dopo l’infortunio alla spalla rimediato da Venuti. Insomma, solo note liete e positive per la Fiorentina, che se ne torna da Bergamo con 3 punti, ma soprattutto con tanta consapevolezza in più.

Di
Redazione LaViola.it