
Gli austriaci già affrontati due anni fa, c’è l’Aek di Jovic e degli ex ‘italiani’: evitati Palace e Shakhtar, ma anche tante squadre più ‘morbide’
Delle sette squadre italiane che giocheranno nelle tre coppe europee, quella che non può ringraziare la fortuna o meglio, il software dell’Uefa, è la Fiorentina, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
NON BENE. Analisi del sorteggio di Conference. Prima fascia, quella dei viola: Rapid Vienna. La Fiorentina di Italiano l’ha incontrato nei play-off della Conference 2023-24, sconfitta 0-1 all’andata a Vienna (dove si giocherà anche stavolta), superò il turno con il rigore del 2-0 di Nico Gonzalez al 90′. Attenzione al bomber congolese M’Buyi. Poteva andare peggio (c’era anche l’AZ Alkmaar), ma anche meglio. Seconda fascia: Dinamo Kiev. Yarmolenko, nonostante i suoi 36 anni, fa sempre un certo effetto. Gli ucraini arrivano dai preliminari di Champions, però c’era una sola possibilità di peggiorare la situazione, il Crystal Palace. Terza fascia: Mainz. La più forte in assoluto del gruppo, sesta nella Bundesliga della scorsa stagione. Per di più, viola in trasferta. Quarta fascia: pescata ancora la migliore per distacco, l’Aek Atene. Già la Fiorentina con le squadre ateniesi ha qualche precedente sgradevole (finale di Conference persa contro l’Olympiakos proprio nello stadio dell’Aek), oggi questa squadra ha pure delle vecchie conoscenze viola come Luka Jovic ed ex di Serie A come i portieri Strakosha (Lazio e Salernitana) e Brignoli (Perugia, Benevento, Palermo, Empoli), come Marin (Cagliari) e Pereyra (Udinese e Juventus), ma soprattutto in attacco gioca Anthony Martial, ex Manchester United, anche se il club greco vorrebbe cederlo in questo mercato. Unico aspetto positivo per Pioli è che eviterà la trasferta in quell’inferno dell’Aek, la sfida si farà al Franchi.
SINTETICO. Quinta fascia: Sigma Olomuc, squadra di media/alta classifica della Repubblica Ceca. Non può far paura, certo, però in quel gruppo c’erano rappresentanti di campionati ben più modesti come Islanda, Bosnia, Cipro e Macedonia del Nord. Sesta fascia: Losanna. In questo caso c’è anche del sentimento, con quella maglia ha chiuso la carriera Giancarlo Antognoni. Ma come per gli altri schieramenti poteva andare molto meglio a Pioli, c’erano squadre sconosciute come Noah (Armenia), Hacken (Svezia) o di livello scadente come Hamrun Spartans (Malta) e Shelbourne (Irlanda). Fra l’altro, lo stadio de la Tulliere, dove gioca il Losanna, è in erba sintetica e Pioli, della Svizzera e dell’erba sintetica, non ha un bel ricordo: quando allenava il Palermo, venne eliminato subito dal Thun nel preliminare di Europa League del 2011, su quel sintetico (a lungo bagnato) la palla era difficile da controllare. Anche rispetto alla fase iniziale della scorsa Conference, è andata peggio, molto peggio: un anno fa The New Saints (Galles), San Gallo (Svizzera), Apoel (Cipro), Pafos (Cipro), Lask (Austria) e Vitoria Guimaraes (Portogallo).

Di
Redazione LaViola.it