I commenti razzisti arrivati sui social dell’attaccante viola sono finiti nelle mani della autorità competenti
Torna su quanto accaduto dopo Inter-Fiorentina a Moise Kean il Corriere Dello Sport. I commenti razzisti arrivati sui social dell’attaccante viola sono finiti nelle mani della autorità competenti.
Kean ha denunciato tutto online e poi nelle sedi competenti alla Polizia postale, riscontrando subito la solidarietà di compagni, avversari e personaggi dello sport e dello spettacolo. Uno dei primi a mostrare vicinanza al collega è stato Juan Jesus, anche lui al centro di un caso di razzismo che riguardava direttamente anche Francesco Acerbi, poi assolto. «Sono con te fratello, vediamo come finisce questa volta» ha scritto il difensore del Napoli. Tra i vari messaggi di sostegno, anche quello di Mario Balotelli: «È italiano ed è il mio fratellino! Siamo fieri di te noi italiani ed africani veri. Razzisti siete rimasti da soli». E poi ancora Thuram, Jerome Boateng, Rafa Leao e ovviamente i compagni di squadra, da De Gea a Dodo, tutti dalla parte di Kean.
Non è la prima volta, tra l’altro, che Moise Kean è vittima di situazioni del genere. Ad aprile 2019, in un Cagliari-Juventus, parte del pubblico di casa lo beccò con ululati e frasi discriminatorie. Allora li guardò in faccia dopo una rete segnata proprio sotto la curva avversaria. «La mia esultanza la risposta migliore contro il razzismo» scrisse sui social. Sono passati quasi sei anni, ma il problema rimane ancora attuale. E stavolta, con tanto di screen, Kean ha deciso di mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità.
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Redazione LaViola.it