Nell’ultimo test con il Viareggio, il tecnico ha provato il 3-5-2. Il modulo dipenderà dalle ultime risposte di questi giorni
Nel silenzio del Viola Park, lontano dal campo principale e dagli occhi indiscreti. Il test finale dell’estate viola (non un’amichevole vera e propria, bensì un allenamento congiunto concluso poi con una partitella) ha permesso a Stefano Pioli di provare con l’aiuto del Viareggio, squadra di Eccellenza Toscana, la formazione che ha in mente in vista del preliminare d’andata contro il Polissya, sconfitto ieri per 2-0 nel campionato ucraino dal Cherkasy, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
LE ULTIME. Una serie di esercitazioni e prove tattiche che hanno reso ancor più chiare le idee a poche ore dal debutto. Giovedì sarà quindi difesa a tre, con Comuzzo, Pongracic e Ranieri a comporre la cerniera davanti a De Gea. A centrocampo cresce l’intesa tra Fagioli e Sohm, sui lati i soliti Dodo e Gosens. Davanti ci sarà Kean. E poi? Gudmundsson cresce sempre di più di condizione e risponde bene alle richiesta di Pioli, che lo vuole sempre nel vivo del gioco e pronto ad abbassarsi, anche in fase di non possesso, per dare una mano al centrocampo. I dubbi principali sono due: uno riguarda le condizioni di Mandragora, che dopo la contusione al ginocchio rimediata alla prima amichevole con la Primavera è rientrato la scorsa settimana in gruppo e ha soltanto una manciata di allenamenti nelle gambe; l’altro è relativo a Dzeko, ancora non al meglio della condizione fisica. Da queste due incognite dipenderà anche lo schieramento: o 3-5-2 o il consueto 3-4-1-2, a seconda delle risposte che daranno Mandragora e Dzeko in questi giorni.
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Redazione LaViola.it