I due difensori viola hanno esordito proprio con il tecnico ora al Milan: futuro lontano da Firenze, ma serve la loro grinta per arrivare all’obiettivo
Novanta minuti per imboccare il bivio giusto. Per regalare un sorriso duraturo (c’è anche la sosta) a Firenze, a costo di fare lo sgambetto a un allenatore che nel ventre del Franchi, in passato, ci ha lasciato il segno. Già, perché Milenkovic e Pezzella, i due senatori della difesa viola, hanno fatto il loro debutto in Serie A con Stefano Pioli in panchina. Erano arrivati entrambi nell’estate del 2017: li ha uniti lo spogliatoio, la stima reciproca e la tragedia della scomparsa di Davide Astori. Forse il mercato avrebbe potuto anche farli incrociare di nuovo, dalla stessa parte, ma le tessere del mosaico, alla fine non hanno trovato la giusta collocazione. E adesso la posta in palio è altissima, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
LO SCATTO DEL CAPITANO. Pezzella, nonostante un avvio di stagione complicato tra infortuni e un rendimento altalenante, la via l’ha già indicata più volte. Non si è mai arreso di fronte alle difficoltà, ha indossato la corazza più pesante e, da leader, ha mostrato la strada da seguire. Anche col Parma, due settimane fa, non si era arreso all’idea di incassare un altro ko: quella botta in area, carambolata addosso a Iacoponi e schizzata in rete, se l’è inventata proprio lui. È vero, il suo futuro è ancora una incognita, con un contratto in scadenza a giugno 2022 che lascia aperta la porta anche a un addio, ma l’unica cosa che conta, adesso, è la maglia che indossa, il viola che si è cucito sulla pelle.
NESSUNA DISTRAZIONE. Che poi è lo stesso di Milenkovic, l’onnipresente della Fiorentina (è mancato contro la Lazio per scelta tecnica e con l’Inter per squalifica), autore di tre reti che hanno sempre fatto smuovere la classifica, dal successo con l’Udinese (ultimo con Iachini alla guida della squadra) ai due pareggi con Genoa e Parma. Sulle sue tracce si sono scatenati diversi top club europei, dalla Premier alla Bundes, ma lui non si è mai lasciato distrarre, nemmeno dalle lusinghe del Milan. Vuole “vendicare” l’errore commesso all’andata in occasione del vantaggio rossonero firmato da Romagnoli (fu lui a farsi superare da Kessie).
Di
Redazione LaViola.it