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CorSport: la Viola e il futuro, qual è il progetto di Commisso?

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La maxi cessione di Vlahovic e l’ambizione del presidente della Fiorentina: in che direzione si va? Con Berardi e Scamacca…

“Viola e il futuro: qual è il progetto?”, si interroga Il Corriere dello Sport – Stadio. Una domanda ai dirigenti e a Commisso. Cosa vuol fare la Fiorentina da grande? Qual è il suo vero e definitivo traguardo? Accetta la dimensione di questi primi tre anni di Commisso, ovvero fra la salvezza e i bordi dell’Europa, oppure vuole diventare una vera squadra da Europa?

I CONTI. Negli ultimi 41 anni, dalla stagione 1981-’82 fino a quella attuale, ci sono state quattro proprietà: Pontello, Cecchi Gori, Della Valle e Commisso. Dal 1981 al ‘90, le stagioni dei Pontello, la Fiorentina raggiunge la media più alta, fra il 6° e il 7° posto; dal ‘90 al 2002, proprietà Cecchi Gori, la squadra scende al 9° posto; dal 2004 al 2019, proprietà Della Valle, sale un po’ fino ad attestarsi intorno all’8° posto; infine, nei tre anni di Commisso (due e mezzo per l’esattezza), torna al 10° posto. La media generale degli ultimi 38 campionati di Serie A stabilisce che la posizione della Fiorentina è l’8° posto. 

IL FUTURO. Davvero Commisso vuole portare la squadra oltre la sua dimensione storica? Se la risposta è no, ovvero si accontenta di queste posizioni, che tradotte nel linguaggio attuale significano la periferia della zona-Europa, allora il trasferimento di Vlahovic alla Juventus, pur a metà stagione e con un indennizzo di 75 milioni, va bene, è logico e inevitabile. Ma se, come sembrava (per quanto dichiarava) almeno all’inizio della sua avventura italiana, Commisso vuole cambiare la storia, allora deve fare qualcosa di diverso, qualcosa di più e qualcosa di meglio. 

MAZZATA. Il caso-Vlahovic, per la sua portata, per i giorni in cui è esploso (a gennaio, in mezzo alla stagione) e per la sua conclusione (alla Juventus, nemica giurata dei fiorentini) ha stordito la città. E’ stata una mazzata terribile, perché inattesa per i tempi e soprattutto sgradita per il modo con cui si è consumata. Ma a un giocatore e a un procuratore che hanno in testa solo una squadra, la Juve, che rifiutano considerevoli aumenti d’ingaggio, che minacciano di arrivare a scadenza di contratto, è difficile ribattere con i regolamenti attuali.

INVESTIMENTI. Tuttavia la risposta c’è, eccome. I 135 milioni che Commisso ha intascato, o sta per intascare, dalla Juventus per Chiesa e Vlahovic, finiscono sul prossimo mercato. Chi è l’esterno che può sollevare ancora di più la qualità dell’attacco viola? Facile, Berardi. Bene, Commisso compra Berardi. Chi è il centravanti che può garantire al meglio la sostituzione di Vlahovic? Facile, Scamacca. Bene, Commisso compra Scamacca. L’arrivo di Cabral, pagato 16 milioni, non è sbagliato, ma è un giocatore che va verificato nel calcio italiano. Già diversa era stata l’operazione di Gonzalez che comunque arrivava da un campionato di ottimo livello come la Bundesliga.

L’EUROPA. Nemmeno Vlahovic avrebbe garantito al 100 per cento la conquista dell’Europa, ma certo il compito di Italiano sarebbe stato agevolato dai gol del serbo. Perché l’Europa è quello che serve alla Fiorentina per crescere, per diventare un traguardo ambito. Se il Sassuolo arriva a metà classifica e la Fiorentina in coppa, per Berardi il trasferimento a Firenze sarebbe un passo avanti per la sua carriera. E’ la ragione per cui Koulibaly è rimasto a Napoli nonostante i 100 milioni offerti due anni fa dal Psg, così come hanno fatto Milinkovic, Immobile e Luis Alberto con la Lazio. Adesso è tutto sulle spalle di Italiano. Se riesce a portare la squadra in Europa, diventa la soluzione di ogni problema. In coppa senza i gol di Vlahovic, per Commisso sarebbe un trionfo. 

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