Rassegna Stampa
CorSport – Il derby si ferma al palo (e al regolamento). E’ il Pisa a recriminare
Due legni per gli ex Nzola e Cuadrado, un gol annullato a Meister e due rigori chiesti da Gilardino. Pioli non può essere contento
Pisa-Fiorentina, vedi alla voce derby con tutte le implicazioni di Campanile che in Toscana cominciano – e raramente finiscono – tra una via e l’altra dello stesso paese, figuriamoci se di mezzo ci sono storie di mille e più anni tra le due città bagnate dallo stesso, amato fiume. Largo all’agonismo spinto con sprazzi di gioco (meglio il Pisa della Fiorentina) e la voglia quasi feroce di superarsi a vicenda: trentaquattro anni dopo in Serie A. E come non di rado accade nelle partite che hanno questa “intro”, è finita 0-0 e a recriminare sono i “Gila boys” per la traversa di Nzola e il palo di Cuadrado a sottolineare la supremazia nerazzurra nelle occasioni, mentre ad altra sfera (quella del regolamento) appartiene il disappunto, sempre dei nerazzurri, per il gol annullato a Meister e per i due rigori chiesti sui tocchi di mano e braccio di Pongracic e Fazzini e non concessi da Manganiello (assecondato dal Var). Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
PIÙ NERAZZURRO CHE VIOLA. Un punto per uno che diventano due per il Pisa e tre per la Fiorentina. Mettendo intanto sul piatto della bilancia il differente quoziente tecnico, sono più le cose positive che si tiene Gilardino di quelle che Pioli si è riportato a Firenze. Per la compattezza di squadra, per l’interpretazione della gara nelle varie fasi che mai sono uguali le une alle altre. Recrimina il Pisa, non può essere contenta la Fiorentina: storie di derby.