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CorSport: Fiorentina, scalata per Pioli. Anche lo staff da liberare. Niente affondo per Thiago Motta

Nessun affondo particolare né per Motta né per Vieira, la Fiorentina dritta su Pioli. Ma restano diversi ostacoli: Al-Nassr poco propenso a liberarlo

Non c’è l’affondo deciso su Thiago Motta (che non va all’Atalanta) e non ci può essere su Patrick Vieira destinato a restare sulla panchina del Genoa, sia per la volontà del francese che della società rossoblù. E allora la Fiorentina, diciamo così, insiste per Stefano Pioli, il primo messo in lista di gradimento e più in alto di tutti, ma con grandi difficoltà che impongono calma e pazienza per arrivare al sì che torni a riunire il tecnico parmigiano e il club viola sei anni dopo le dimissioni di aprile 2019, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

CORSA A OSTACOLI. Stavolta le strade di Commisso e di Pioli potrebbero unirsi sotto la bandiera della Fiorentina, ma ci vorrà ancora tempo perché l’idea si possa concretizzare e con essa l’accordo triennale a circa 8,5 milioni complessivi, perché a proposito di soldi gli ostacoli sono essenzialmente economici. Tenendo ben presente il presupposto da cui tutto parte: l’Al-Nassr è poco propenso (eufemismo) a risolvere il contratto in essere che scade nel 2027 e la Fiorentina non ha alcuna intenzione di accollarsi buonuscite o risarcimenti vari per favorire lo stop anticipato del rapporto. Inoltre, Pioli ha l’esigenza di mantenere la residenza fiscale in Arabia per poter usufruire fino in fondo del sistema tributario in vigore sul ricchissimo contratto sottoscritto (12 milioni a stagione), cosa non più fattibile con un rientro anticipato in Italia. Infine, ma non ultima, la necessità da parte di Pioli di “liberare” il suo staff per farlo accasare al Viola Park.

LA SITUAZIONE. Per essere il 7 giugno, non sono problemi di poco conto. Eppure il mancato affondo su Thiago Motta (incide quasi sicuramente l’effetto boomerang con Kean e Fagioli, visti i rapporti azzerati tra l’italo-brasiliano e i due calciatori viola), nonostante adesso non ci sia più nemmeno la concorrenza dell’Atalanta, sta a significare che la Fiorentina ha deciso di puntare su Pioli, vedendo in lui le caratteristiche umane e professionali adatte per prendere in mano la squadra in questo momento delicato e rilanciarne ambizioni e potenzialità. Uno status quo che ormai dura da giorni, senza passi in avanti e né indietro a dire la verità, ma con uno stallo che ovviamente un po’ preoccupa al trascorrere dei giorni. Però, rimane la fiducia di qua e di là che alla fine i pezzi vadano tutti all’incastro giusto, ma ciò non impedisce che nel frattempo Pradè e gli altri dirigenti operativi non si guardino intorno, pronti a mettere in atto il piano B se le cose dovessero prendere una piega sgradita. Da lì l’interesse mostrato per Baroni prima che il tecnico Fiorentina andasse incontro all’offerta precisa di Cairo, poi la ricerca di contatti e spiragli sia per Thiago Motta che per Vieira, ma anche con l’allenatore del Genoa non ci sono stati i margini per andare dentro alla trattativa compiutamente. Un piano C prevede Francesco Farioli e il classico nome a sorpresa: tipo Domenico Tedesco.

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