Soldi sborsati in ‘progetti tecnici’ subito decaduti. La cifra potrebbe salire a quasi 20 milioni in caso di mancato riscatto di Gud
Dodici mesi fa fu rivoluzione annunciata. Un anno dopo, scrive il Corriere dello Sport, la Fiorentina è punto a capo (o quasi). Non solo per l’allenatore saltato a sorpresa due giorni dopo la fine della stagione, ma anche per il parco giocatori da reinventare. Perché i due mercati dell’era Palladino sono stati importanti sì, ma non hanno lasciato molto in termini di futuribilità. Tanti prestiti, scommesse intriganti ma di cui adesso rimane poco.
Danilo Cataldi è stato l’ultimo dei tagliati: prima di lui Andrea Colpani, Yacine Adli, Michael Folorunsho e Nicolò Zaniolo (gli ultimi due arrivati a gennaio) ed Edoardo Bove (per ovvi motivi, un caso a parte). La Fiorentina versione 2023-2024 ha avuto un modus operandi semplice ma rischioso. Calciatori da rilanciare presi con la formula del prestito oneroso annuale (o semestrale) e diritto di riscatto (che per alcuni diventava obbligo a seconda di determinate condizioni). Minima spesa, minima progettualità, perché a pochi mesi dalle tante operazioni fatte con la stessa logica il dato è chiaro: soltanto due prestiti su sette sono stati riscattati, trattasi di Robin Gosens e Nicolò Fagioli, entrambi legati a un obbligo condizionato scattato nel corso della stagione.
LA SPESA. Il prestito oneroso di Adli è costato 1,5 milioni, quello di Andrea Colpani 4 milioni, Folorunsho un milione e Zaniolo 3,2, mentre per Cataldi si è trattato di un prestito gratuito; a loro va aggiunto Bove (1,5 milioni). In tutto fanno 11,2 milioni sborsati in ‘progetti tecnici’ decaduti subito. Una cifra tutt’altro che insignificante spesa per calciatori che andranno adesso sostituiti chissà, forse con altri prestiti. 11,2 milioni, che potrebbero diventare quasi 20 in caso di mancato riscatto di Gudmundsson, con la Fiorentina che ha già speso 8 milioni per l’islandese.
Di
Redazione LaViola.it