Contro il Torino occasioni create e gol sbagliati. Da Kouame a Vlahovic, tutti giovanissimi con poca esperienza. Per l’Europa servirebbe un bomber vero
Il primo passo della Fiorentina 20-21 è stato più che incoraggiante anche grazie alla scoraggiante partita del Torino. La Fiorentina è una squadra fatta, il Toro lo sarà solo se Giampaolo avrà i giocatori di cui necessita per dare corpo e sostanza alle sue idee, altrimenti resterà un’ipotesi di squadra. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
CHIESA E CASTRO. Prendiamo il buono dei viola, che non è poco. Il buono è la sua gioventù subito decisiva. Chiesa e Castrovilli sono del ‘97, il primo ha girato a lungo intorno a un ruolo che non trovava, prima punta, seconda punta, attaccante esterno, finché Iachini ha deciso di spostarlo sulla corsia di destra. Castrovilli ha avuto fin dall’inizio della sua carriera fiorentina un ruolo un po’ più definito, è un centrocampista offensivo a cui è stato assegnato il 10 e in cambio l’allenatore gli ha chiesto 9-10 gol a campionato. Tutt’e due stavano giocando contro il Torino una partita con poco senso, Chiesa ne faceva una buona e una meno buona, Castrovilli invece non c’era proprio.
GIOVENTU’. Poi, si sa, nel calcio il gol cambia tutto, risultato e giudizio. E questa è la novità di questi ragazzi. Hanno segnato con un’azione tutta loro, raddrizzato la prestazione e consegnato i primi tre punti del campionato alla Fiorentina. Altri segnali? La Fiorentina ha creato almeno 5 occasioni da gol, ma le ha sbagliate tutte. Al centro dell’attacco Iachini aveva scelto un altro giovane, Kouamé, pure lui classe ‘97 ma, a differenza di Chiesa che è al quinto campionato da titolare in Serie A, al suo attivo ha appena 50 presenze in A. Con più esperienza, più freddezza e più cinismo in attacco, la Fiorentina avrebbe segnato più di un gol.
QUALE ATTACCANTE? A 10’ dalla fine è entrato Vlahovic e qui si passa a un 2000. Sono ragazzi con talenti diversi ma ugualmente evidenti su cui è giusto scommettere, però non in una squadra che, nelle antiche intenzioni del proprietario, doveva essere fra le più forti. Kouamé ha una bella tecnica in velocità, Vlahovic ha un sinistro micidiale in area di rigore, ma alla Fiorentina per puntare alle prime 6-7 posizioni serve un centravanti vero. Se invece l’obiettivo è ridimensionato («la parte sinistra della classifica», hanno detto in questi giorni Pradé e Commisso) allora va bene così. Basta accontentarsi.
Di
Redazione LaViola.it