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CorSport – Fiorentina a caccia dei lupi ucraini senza tana

Polissya

I viola in Slovacchia per ipotecare la qualificazione alla league phase della Conference League. Ma da dove arrivano gli avversari?

Giovedì alle 20 inizia la quarta avventura consecutiva della Fiorentina in Conference League. Il percorso viola inizia dalla Slovacchia, sebbene l’avversaria sia ucraina. Il Corriere dello Sport – Stadio racconta la storia dei gialloverdi, che giocheranno la supersfida contro la Viola a 700 km di distanza da casa.

LONTANI DA CASA. Il Polissya viene da Zytomyr, città ucraina situata 150 km a ovest di Kiev. Fino al 2022 contava 261mila abitanti ed era famosa per aver dato i natali a Sergei Korolev, principale artefice del programma spaziale sovietico, e al centrocampista del Genoa Ruslan Malinovskyi. Poi è arrivata l’invasione russa e la conseguente guerra che dura ormai da 3 anni e mezzo a stravolgerla per sempre. La guerra è il motivo per cui, il 21 agosto prossimo, i lupi gialloverdi affronteranno la partita più importante nei loro 66 anni di storia a Presov (Slovacchia).

PERCORSO EUROPEO. Dopo aver eliminato il Paksi (3-0 all’andata, sconfitta 2-1 in Ungheria al ritorno) il Polissya è a sole due gare dalla prima qualificazione a un girone di una competizione europea. Una scalata repentina, considerando che il club è fallito meno di dieci anni fa, arrivando in prima divisione soltanto nel 2023. Merito della guida illuminata di Ruslan Rotan, ex nazionale ucraino e capitano del Dnipro. Proprio con il club biancoblù affrontò la Fiorentina per due volte nella fase a gironi dell’Europa League 2013-14 (doppia vittoria dela squadra di Montella). Sono poche le individualità di spicco, eccezion fatta  per l’ala destra, nazionale ucraino, Oleksiy Gutsulyak e del centravanti Mykola Gayduchyk. C’è anche il classico – per le squadre ucraine – enclave brasiliano costituito da Talles Costa, Joao Valle e Lucas Taylor. Per il resto, lo zoccolo duro della rosa è tutto composto da ucraini.

UN INTERO PAESE ALLE SPALLE. Al di là delle lezioni imparate dai precedenti preliminari (soprattutto quella impartita ai viola un anno fa dal doppio incrocio da brividi contro i modesti ungheresi della Puskas Akademia, superati solo ai rigori), i gialloverdi di Zyotymir non vanno sottovalutati soprattutto per un motivo: sono espressione in campo di un popolo che soffre, di una delle regioni (si chiama proprio Polissya) più martoriate dagli attacchi russi. E, anche se lo stadio slovacco sarà semivuoto, i giocatori entreranno avvolti dalla bandiera dell’Ucraina e avranno un intero paese a spingerli.

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