Contestazione pesante e malumore in città, più le dimissioni di Palladino. Rocco può uscirne facendo una squadra forte
Adesso Kean. Adesso ovviamente appena i tempi lo permetteranno, e intanto la firma messa da David De Gea sul triennale è decisamente il segnale che la città e i tifosi viola aspettavano dopo i giorni della contestazione e delle dimissioni di Palladino: è la firma di un giocatore del peso specifico differente dentro al gruppo, che trascina con sé le garanzie tecniche senza dubbio chieste prima di accettare il rinnovo che lo terrà a Firenze fino al 2028 a completamento di una carriera sontuosa. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
LA MANO DI ROCCO. Il portiere spagnolo aveva offerte da società che contano e non le ha accettate, aveva tentazioni di palcoscenici internazionali e le ha respinte: riconoscente o no verso la Fiorentina che l’ha rimesso al centro del calcio, ed è sicuramente riconoscente, significa che Commisso ha intenzione di fare un mercato d’un certo tipo, ambizioso, e la conferma dei pezzi di valore è la traccia da seguire per capire come questa strategia sarà messa in atto. Significa, in primis, che Commisso sta cercando di recuperare il rapporto con la parte di Firenze e della tifoseria viola che ha duramente contestato le sue dichiarazioni durante la conferenza stampa di fine stagione martedì scorso e prova a farlo nella maniera più intelligente e concreta possibile: costruendo una Fiorentina forte e competitiva. Subito con la conferma di De Gea e annesso contratto triennale che erano cose affatto scontate, poi continuando l’opera di convincimento nei confronti di Kean iniziata nella trasferta di Cagliari e ora da perfezionare con un’altra firma indicativa di una direzione precisa. La clausola da 52 milioni esercitabile dall’1 al 15 luglio è la minaccia principale e come tale c’è un modo solo per non subirne le possibili conseguenze: eliminarla. Ci sta lavorando la Fiorentina con la sponda del Moise tornato ad essere Kean a Firenze. La sua gratitudine potrebbe essere elemento non secondario nella decisione da prendere.
VALORE GUD. Le dimissioni di Palladino in qualche modo avvicinano il riscatto di Gudmundsson, visto e considerato che tra i due non era scattato il feeling. L’islandese può essere a suo modo il valore aggiunto anche per la scelta del nuovo allenatore. Ci sono più difficoltà note, dai 17,5 milioni per il riscatto (ma la Fiorentina lo sapeva da luglio scorso che tanto costava) alla vicenda giudiziaria che lo riguarda, però tutto il club crede fermamente nelle qualità dell’ex Genoa. Numeri 10 così non se ne trovano tanti in giro. De Gea, Kean, Gudmundsson è base solidissima che diventa di lusso aggiungendo Fagioli e Gosens riscattati, la difesa in blocco a cominciare da Comuzzo salvo ribaltoni clamorosi per il giovanissimo centrale friulano, ma anche Dodo e Mandragora che nel disegno della Fiorentina del presente/futuro sono punti fermi, sempre seguendo le indicazioni di Commisso.
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Redazione LaViola.it