Il paragone è concesso, visto che siamo praticamente a fine stagione. Ma il confronto è abbastanza impietoso: Alonso-Pasqual vs Maxi Olivera/Milic. In un anno la fascia mancina viola ha subito un’involuzione non da poco. Tanti i critici degli anni scorsi verso lo spagnolo e l’ex viola, ma nell’ammirare le giocate dell’uruguaiano e del croato, le conclusioni sono obiettivamente unanimi. A sinistra, spesso, il vuoto.
Con le alternanze, spesso discutibili, portate avanti da Paulo Sousa. Una gestione ‘a blocchi’ del ballottaggio Milic-Olivera: il primo giocò 6 volte su 8 titolare nelle prime giornate, poi panchina per tre gare di fila, a vantaggio dell’uruguaiano. Dunque altre 6 gare di fila da titolare per Milic, fino alla gara d’andata contro l’Inter; quindi il momento di Maxi Olivera, che ha giocato per le successive 12 partite (con Milic fisso in panchina). Nell’ultimo mese, gerarchie ancora ribaltate: quattro gare da titolare per Milic, appena 7′ per Olivera. Con quest’ultimo che non parte titolare dalla serataccia con il Borussia.
Rendimento mediocre per entrambi, in realtà. Ecco perché più volte è stato inserito Tello a sinistra, con Chiesa a destra. Alcune buone prove, poi tanta intermittenza come al solito per l’esterno spagnolo. E nel frattempo anche Chiesa è calato. Finendo pure in panchina. Ha fatto discutere, a proposito, il cambio di Palermo: Chiesa sorprendentemente fuori all’inizio, è entrato dopo soli 38′ al posto di Milic. “Chiesa è un ragazzo che sta cercando di trovarsi, oggi le sue scelte non sono state tra le migliori, ma è un trascinatore e vuole sempre fare la giocata. Ha movimenti, anche senza palla. Ancora una volta però non ha fatto il meglio, come i suoi compagni. Non è in un gran momento, ma arriverà”, ha detto Sousa del giovane Federico.
Che pure, a Palermo, almeno ci ha provato con qualche spunto. Pur senza la brillantezza dei tempi migliori. Una fascia complicata, quella mancina viola. Per non parlare di quella destra: senza un terzino di ruolo da tempo immemore, e quando c’è Tello si aprono voragini per gli avversari. Lo sanno bene Palermo ed Empoli, ma anche l’Inter ed altre, che spesso hanno sfruttato i varchi alle spalle dello spagnolo. Chiesa e Tello hanno giocato insieme dall’inizio contro l’Empoli, ma la squadra senza Badelj e con Bernardeschi-Saponara da trequartisti ‘leggeri’, ha sofferto.
Ora il Sassuolo. Chiesa scalpita: riuscirà a scalzare Tello, che dopo nove gare di fila da titolare sembra ormai un ‘fedelissimo’ di Sousa? Oppure si andrà sul doppio esterno offensivo, con i rischi di prendere ‘imbarcate’ in stile Palermo ed Empoli? Milic, così come Maxi Olivera, dà magari più equilibrio a sinistra ma (molta) meno qualità. E Di Francesco, con il suo 4-3-3, punta molto proprio sugli esterni. Una sfida anche tattica, tra passato e possibile futuro della panchina viola.
Di
Marco Pecorini