Rassegna Stampa
CorSera – Firenze isola felice per Kean, Coverciano il suo centro del mondo. Gattuso lo sprona
Kean è rinato a Firenze, con in testa l’azzurro e il Mondiale: anche per questo ha detto no all’Arabia. E il ct lo esorta a prendersi responsabilità anche in viola
Basta fare un salto sul suo profilo Instagram per capire cosa significa la Nazionale per Moise Kean. Le prime due foto da calciatore sono con la maglia dell’Italia, una bianca e una azzurra, mentre si batte il pugno sul cuore e balla felice dopo un gol. La Fiorentina è l’isola felice dove ha ritrovato se stesso: da zero a venticinque gol nello spazio di due stagioni, l’ultima maledettamente complicata alla Juve e la prima straordinaria in viola. Ma è a Coverciano che si sente appagato, idealmente al centro del suo mondo. Nato da genitori della Costa d’Avorio, emigrati ad Asti, ha sempre desiderato diventare il centravanti della Nazionale. E adesso c’è riuscito, al di là dei numeri che cominciano ad assumere una valenza significativa: 10 gol in 23 partite, tre nelle prime due con Gattuso che si affida a lui e a Retegui per cercare di scardinare la difesa dell’Estonia. Così scrive il Corriere della Sera.
TRASCINATORI. Una partita, quella di domani sera a Tallinn, piena di trappole e di difficile lettura. La Norvegia ha superato gli estoni in trasferta solo per 1-0, rischiando grosso. Noi abbiamo bisogno di vincere e di farlo segnando tanto. Dobbiamo rimontare 16 gol a Haaland e ai suoi fratelli nelle prossime quattro gare. Una missione quasi impossibile. La speranza è che i norvegesi inciampino domani pomeriggio contro Israele, in modo che la differenza reti diventi un esercizio inutile. Ma è solo un sogno. Kean è la nostra luce in fondo al pozzo della disperazione. Gattuso all’inizio della sua avventura lo aveva messo in competizione con Retegui, adesso non intende separare ciò che gli ha portato così bene nelle prime due esibizioni tra Bergamo e Debrecen in cui Mateo ha segnato due volte con quattro assist.
PER IL MONDIALE. L’italo-argentino è diventato la stella dell’Al Qadsiah, il suo nuovo paradiso, di proprietà dell’Aramco, il fondo petrolifero governativo che prima di lui voleva a tutti costi il centravanti viola. Kean, che si sarebbe potuto liberare con una clausola da 52 milioni pagabili in due anni, ha risposto picche. E l’Italia in questa scelta ha avuto un ruolo non secondario. Perché la maglia azzurra e il Mondiale sono nella sua testa dal giorno in cui ha messo piede al Viola Park. La nuova stagione è stata, sino adesso, contraddittoria: benissimo in Nazionale, così e così a Firenze dove tutta la squadra è in sofferenza. Kean ha segnato solo un gol, peraltro inutile, contro la Roma. Il ct lo ha spronato: «Devi fare di più per la tua squadra». Diventare il trascinatore della Fiorentina lo può aiutare a fare uno scatto in avanti con la Nazionale. Kean a giugno, prima della Norvegia, aveva lasciato il ritiro di Coverciano per un lieve infortunio. Adesso è pronto a caricarsi l’Italia sulle spalle.