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CorrSport: meno male che Kean c’è. È il miglior Moise

Kean - Fiorentina

Quattro gol in sei partite, atteggiamento giusto e voglia di imporsi: un punto di riferimento per tecnico e compagni

Come riportato dal Corriere dello Sport, quattro gol nelle prime sei partite disputate come al PSG nella stagione 20-21, ma allora grazie a due doppiette (una al Digione in Ligue 1 e una al Basaksehir in Champions League), mentre stavolta li ha spalmati su quattro gare differenti e in più ci ha aggiunto quello con la maglia azzurra dell’Italia a Budapest contro Israele in Nations League: per dire che questa è la miglior versione di Moise Kean in carriera e la Fiorentina se la gode tutta.
UN ALTRO MOISE. Certezza tra molte incertezze ed è un motivo supplementare per appoggiarsi all’attaccante ex Juventus, ispirato, concreto, già punto di riferimento per allenatore e compagni di squadra, coccolato dai tifosi viola per i quattro gol ovviamente, ma anche per il modo in cui ha interpretato da subito il ruolo non solo tecnico che gli è stato assegnato mettendosi al servizio del gruppo: poche chiacchiere e tanti fatti, atteggiamento giusto e voglia di dimostrare di non essere quello che lo scorso anno, viceversa, in maglia bianconera non era riuscito a segnare nemmeno una rete in diciannove presenze in campionato. 
GOL E CONFERME. Tutto cancellato da quattro gol (due in Serie A, due nei playoff di Conference League) che potevano essere cinque o sei. E va ascritto a merito di Kean, dei dirigenti che hanno avuto l’intuizione giusta sapendo di rischiare con un investimento così alto (tredici milioni di parte fissa più cinque di bonus alla Juventus, 2,2 milioni all’anno di contratto per cinque anni che, dopo la partenza di Gonzalez, fanno del vercellese classe 2000 il più pagato della rosa della Fiorentina) pur di accontentare la richiesta di Palladino di prendere un centravanti come primo e immediato rinforzo sul mercato: l’ok del tecnico campano ha dato il via all’operazione ad ora più riuscita e non solo in casa viola. Quattro gol in sei partite: sono tanti i gol e poche le partite. Quindi applausi, ma il riscatto è appena iniziato e Kean non si accontenta: sa benissimo per primo che la stagione è lunga e la strada della conferma altrettanto impegnativa .
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