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Corriere: il pallone gonfiato. Al via il Mondiale più costoso di sempre

Mondiali Qatar

In Qatar mille luci come in un Luna Park. Oggi inizia il Mondiale, tra libertà negate e fasce arcobaleno

Un po’ Disneyland, un po’ Mille e una notte, con un retrogusto ottocentesco alla Dickens. Come scrive il Corriere della Sera, le mille luci di Doha sono abbaglianti come quelle di un Luna Park e sono pronte a illuminare il ventiduesimo Mondiale, qualcosa di mai visto nella storia del calcio, con otto stadi e trentadue centri di allenamento distribuiti nell’arco di settanta chilometri. Alle 17 italiane, le 19 locali, si inizia con Qatar-Ecuador nell’impianto più lontano, con la copertura a forma di tenda del deserto, un’opera spettacolare portata a termine da un’azienda di Pordenone.

I RECORD. I calendari sono stati rivoluzionati in nome della Coppa che ha già battuto tutti i record di spesa e li terrà forse per sempre: 210 miliardi (almeno), ovvero più di venti volte quello che ha investito la Russia di Putin quattro anni fa per un mese di calcio, che non è mai solo calcio: per il Qatar è una vetrina inestimabile ma anche una sorta di capriccio per stabilire la primazia tra i Paesi vicini. La maggior parte dei tifosi deve ancora arrivare e prevalgono quelli delle comunità locali «camuffati» con le maglie delle Nazionali partecipanti. Non sarà come in Brasile, dove nel 2014 la partecipazione collettiva era pressoché totale, ma i popoli arabi amano tantissimo il calcio e da almeno una decina di anni sono ampiamente corrisposti, come dimostrano le proprietà di Psg e City, che hanno stravolto il mercato europeo coi loro soldi a fondo perduto.

LA FINTA SVOLTA. La Fifa e il calcio più in generale sono arrivati qui 12 anni dopo l’assegnazione di un esecutivo che è stato completamente spazzato via dagli scandali con l’illusione mal riposta di cambiare il Qatar, ma finora vale soprattutto il contrario: è stato il Qatar a stravolgere il pallone, gonfiandolo a dismisura di denaro per provare a farlo volare sopra tutti i dubbi, le polemiche e anche le centinaia di morti per sfinimento degli immigrati nepalesi, eritrei o cingalesi. Tanto poi il Mondiale si vive soprattutto sul campo, attraverso i grandi protagonisti di una generazione al tramonto dorato (Messi, Ronaldo, Modric, Neuer) e un’altra di fenomeni pronti a esplodere o a confermarsi al top (il campione in carica Mbappé, il brasiliano Vinicius, i baby di Spagna e Germania, Pedri e Musiala).

I DIRITTI. Davanti a tutto, almeno fino a oggi, c’è la questione dei diritti, quelli civili e quelli dei lavoratori, che qui saranno sicuramente migliorati come si sforza di sottolineare il presidente Infantino, ma non raggiungono standard accettabili nel 2022. La Fifa ha inventato una fascia da capitano con messaggi standard («Il calcio unisce», «salviamo il Pianeta», «diamo da mangiare ai bambini») per evitare il proliferare di scelte individuali, che pure ci saranno, come conferma il portiere Neuer, pronto a pagare l’eventuale multa.

LA FASCIA ‘ONE LOVE’. La sua Germania, la Danimarca e l’Inghilterra indosseranno quindi la fascia «One Love», con un cuore colorato (che non è l’arcobaleno) per rimarcare la loro critica a un Mondiale il cui ambasciatore dieci giorni fa ha ricordato che «i gay sono malati mentali». Un altro tedesco, Leon Goretzka, ha replicato con durezza: «È l’immagine di una umanità di un altro millennio, molto opprimente. E del tutto inaccettabile». Questa cappa, a cui si unisce quella di un caldo umido anomalo anche per gli stessi qatarini, resterà intatta fino alla fine o diventerà sempre più rarefatta tra un gol e l’altro?

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