Il quotidiano fa un bilancio del primo anno solare sotto la guida di Rocco. Non tutto è andato come sperato
Anno nuovo e (si spera) vita nuova. Difficile, guardandosi indietro, trovare dodici mesi peggiori di quelli che stanno per andare in archivio. Colpa di una pandemia che ha travolto ogni singolo aspetto della vita e, il calcio, non fa eccezione. Fiorentina compresa. Il 2020, anche per i viola, è stato un anno da dimenticare. Giunti alla fine, comunque, è giusto fare un bilancio, sperando che il 2021 porti con sé un futuro migliore. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
Sul campo
Nel corso dell’anno solare che sta finendo, in serie A, la Fiorentina ha messo insieme 46 punti (11 vittorie, 13 pareggi, 11 sconfitte). In questa speciale classifica, le valgono il decimo posto alle spalle di Milan, Inter, Atalanta, Juventus, Napoli, Lazio, Roma, Sassuolo e Verona. Di questi 46 punti, i viola, ne hanno raccolti 14 nelle 14 gare di questa prima parte di campionato 2020/2021. La media, è presto fatta: un punto a partita. Gli altri 32, sono arrivati nei 21 match (tra gennaio ed agosto) della scorsa serie A. Media: 1,52. In totale nel 2020 la Fiorentina ha quindi raccolto 1,31 punti di media a partita.
In panchina
Il rendimento negativo, come spesso capita, è ricaduto sugli allenatori. In questo 2020, sulla panchina viola, si son seduti prima Beppe Iachini (dall’esordio del 6 gennaio contro il Bologna alla sfida col Parma del 7 novembre) e Cesare Prandelli. Iachini, partito bene, nella prima parte di questo campionato non è riuscito a ripetersi. Lo dicono i numeri: nelle 20 gare della scorsa serie A infatti, ha raccolto 32 punti, per una media di 1,6 a partita. Nelle 7 sfide della stagione 2020/2021 invece, Beppe ha messo insieme 8 punti. Media: 1,14. Il totale fa 27 panchine, e 40 punti, per una media di 1,48 a match. E Prandelli? Ad oggi ha collezionato 7 partite, raccogliendo 6 punti. La media, quindi, fa 0,85 punti a gara. Nelle ultime 3 però, contro Sassuolo, Verona e Juventus, ne sono arrivati 5.
Il mercato
Quanto abbiamo visto fino ad ora certo non va di pari passo con le spese fatte. Rocco Commisso ha messo sul piatto, solo per l’acquisto di calciatori, (circa) 62 milioni di euro in questo 2020. Tanti. Una cifra che risente soprattutto dello scorso mercato di gennaio quando, a Firenze, arrivarono Duncan (15 milioni), Cutrone (3 milioni per il prestito), Igor (per circa 6 milioni), Amrabat (20 milioni) e Kouame, costato un milione per il prestito più 11 per il successivo riscatto. In estate, poi, oltre ai parametri zero (Borja, Bonaventura, Callejon) e al prestito di Barreca, sono stati spesi altri 6 milioni come prima trance per l’acquisto di Quarta. In uscita invece, poca roba. Sia a gennaio, che in estate. Certo, Chiesa potrebbe portare fino a 60 milioni ma per il momento nelle casse viola sono entrati solo 10 milioni.
La crisi Covid
Lo sforzo della proprietà acquista un valore ancora maggiore pensando a quanto pesi la crisi scatenata dal Covid. Gli ultimi dati disponibili sono quelli relativi al bilancio presentato il 30 giugno scorso ma sei mesi, comunque, bastano per farsi un’idea: il rosso (ripianato da Commisso) era di 29,7 milioni. Il confronto non si può fare col bilancio precedente (chiuso al 31 dicembre 2019), ma si può fare un parallelo sul primo semestre.
Da gennaio a giugno i ricavi sono stati pari a 34,7 milioni mentre l’anno prima ammontavano a 48,2 milioni. Una perdita secca, così suddivisa: 1,5 milioni dal giorno partita, 10,1 dai diritti televisivi, 100.000 euro dal commerciale, 2,3 milioni dalla gestione dei calciatori e 900.000 euro da altre voci. Eppure, la Fiorentina, non ha un euro di debiti con le banche e questo è sicuramente un vantaggio, soprattutto per gli investimenti futuri. Ecco perché sono fondamentali due aspetti: lo stadio, sul quale una risposta sul fronte Franchi è attesa tra qualche settimana, e tornare in Europa. E chissà. Magari, il 2021, porterà con sé qualche bella sorpresa…
Di
Redazione LaViola.it