Gli ambientalisti: enorme consumo di suolo. Il sindaco Casini replica in una nota: procedure corrette
In Italia, un ricorso è per sempre, ma soprattutto c’è sempre. Anche se arriva in zona Cesarini. Come nel caso del Viola Park, il centro sportivo della Fiorentina a Bagno a Ripoli. I lavori sono stati presentati il 5 febbraio dopo che tutto l’iter è stato completato. Con l’approvazione della variante anche in Consiglio comunale e con tutti i pareri positivi, soprintendenza compresa. Ma a Italia Nostra, associazione ambientalista, non basta. E per questo presentato ricorso. Inusuale, peraltro: dato che sono scaduti i tempi di una possibile presentazione al Tar, ha utilizzato la strada del ricorso al Presidente della Repubblica.
A dare notizia della mossa di Italia Nostra è lo stesso sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini. Che non è proprio contento. Anche se è convinto di «essere nel giusto. Italia Nostra in extremis cerca di rallentare l’iter del Viola Park con la collaudata prassi dei ricorsi e dei contro-ricorsi. Rallentare, non certo fermare l’opera. Perché siamo certi della bontà e della assoluta correttezza dell’iter urbanistico — afferma sindaco — È una infrastruttura importantissima per tutto il territorio fiorentino. Non solo per la Fiorentina, con ricadute vitali per il tessuto economico cittadino». Casini difende anche l’iter di approvazione: «Tutti i passaggi sono stati ben delineati e definiti. Con il coinvolgimento di tutti gli enti e le istituzioni interessate che hanno espresso pareri favorevoli e unanimi. Dalla Regione Toscana e la Città metropolitana, alla soprintendenza. E con un percorso partecipativo che è stato il più ampio possibile e pure allungato».
Ma Italia Nostra la pensa in modo diverso
«C’è un enorme consumo di suolo in questo progetto — commenta l’ex presidente nazionale di Italia Nostra Mariarita Signorini — 23 ettari per la costruzione del centro sportivo, con campi di calcio, nuova viabilità, parcheggi, 2.500 posti, che sono addirittura sottostimati secondo la Valutazione ambientale strategica». Secondo l’associazione è inaccettabile «la trasformazione di terreno agricolo con vincolo paesaggistico e ambientale in terreno a destinazione sportiva. In violazione della Legge regionale 65 del 2014. Principi violati come spesso capita con semplici varianti. Mentre il Pit era copianificato col ministero».
È quello che si contesta nelle 25 pagine al Capo dello Stato per intanto sospendere la variante. La sospensione sarebbe un rallentamento: «Si fermerebbero i cantieri per diversi mesi — ha ammesso Casini a Radio Bruno — Ci stiamo però attivando con i nostri legali. A nostro parere, il loro ricorso si smonta facilmente». E Dario Nardella, come sindaco della Città metropolitana, si schiera con Casini: «Non si può fermare un procedimento urbanistico già concluso. E che interessa cittadini e tifosi della nostra comunità. Da noi piena collaborazione con il Comune di Bagno a Ripoli nel valutare tutte le azioni a tutela dell’interesse pubblico». Richiesta di un commento, la Fiorentina non ha voluto rilasciarne.
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Redazione LaViola.it