Per il suo modulo sarà necessario trovare trequartisti abili sulle fasce L’altra priorità è un nuovo regista
Nella storia del (lungo) corteggiamento che ha portato Gennaro Gattuso a dire sì alla Fiorentina, ci sono stati alti e bassi. Momenti in cui l’accordo sembrava scontato, salvo poi tornare bruscamente in bilico. È successo, per esempio, quando dopo aver trovato un’intesa economica le parti hanno iniziato a ragionare sugli aspetti tecnici. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
Quando, tanto per intendersi, l’oggetto della discussione è diventato il mercato. Da una parte Joe Barone, secondo il quale la rosa viola non sarebbe stata da stravolgere ma, più semplicemente, da ritoccare. Dall’altra Gattuso, sicuro che per costruire un gruppo in linea con la sua filosofia di calcio, fosse da mettere in conto un intervento pesante. Una specie di rivoluzione, buona per costruire una Fiorentina a sua immagine e somiglianza. A quel punto, i colloqui, si sono interrotti. È stato allora che è sceso in campo Rocco Commisso. Del resto, Rino, è sempre stata la sua prima scelta: per questo il presidente ha alzato il telefono, ha chiamato l’allenatore, e gli ha fornito tutte le garanzie. Il resto, è storia degli ultimi giorni.
E tutta l’attenzione, adesso, è rivolta proprio alla costruzione della squadra
Con un punto di partenza: il 4-2-3-1 mutabile, in qualche occasione, in 4-3-3. E non ci vuole molto a capire che la rosa attuale non ha gli interpreti giusti per quel tipo di abito. Bisognerà ricostruire la difesa, è vero, ma il vero fulcro del calcio di Gattuso sta altrove. È dal centrocampo in su, che il mister conta di fare la differenza. Il riferimento è agli esterni offensivi, per esempio. Giocatori determinanti per sviluppare quel gioco rapido e verticale che ha permesso al Napoli, nel campionato appena finito, di segnare la bellezza di 86 reti.
Serve gente veloce, forte nell’uno contro uno, capace di saltare l’uomo e di giocare tra le linee. Non a caso, tra i primissimi nomi fatti dal neo allenatore, c’è quello di Matteo Politano. Mancino, che ama partire da destra. E qua veniamo ad un altro aspetto da sottolineare. Nella testa del mister infatti, le ali devono giocare a piedi invertiti. Un mancino a destra, e un destro a sinistra. Ecco perché, oltre a Politano, va tenuto d’occhio Riccardo Orsolini che, dopo due stagioni e mezzo a Bologna, è pronto per tentare una nuova esperienza. Certo, l’ideale sarebbe Domenico Berardi, ma, reduce dalla miglior stagione della carriera, finora non ha mai voluto muoversi da Sassuolo. Il problema è il prezzo, non inferiore ai 30 milioni. Stesso discorso per Jeremie Boga che, invece, sarebbe l’uomo ideale a sinistra. Gattuso lo voleva già a Napoli ma, vista la concorrenza, arrivarci appare (molto) complicato.
E poi il centrocampo. L’idea, forte, è fare un grande investimento su un giocatore che sappia prendere in mano la squadra
Uno che, piazzato accanto ad Amrabat, sia il vero cervello della nuova Fiorentina. Lucas Torreira, da questo punto di vista, è un vecchio obiettivo che potrebbe tornare di moda. Mentre un altro nome cerchiato in rosso è quello di Stefano Sensi (Inter). Sul quale, gli unici dubbi, riguardano i frequenti infortuni. Difficile, invece, convincere il Napoli a mollare Diego Demme o Tiemoue Bakayoko, due veri e propri pallini di Gattuso.

Di
Redazione LaViola.it