Gattuso, Juric, Fonseca o Tedesco: sarà uno di loro il prossimo allenatore dei viola per la prossima stagione
Il casting continua, alla ricerca del profilo ideale. Del resto, questa, è una scelta che la Fiorentina non può permettersi di sbagliare ancora. Da Montella a Iachini, passando per Prandelli fino al ritorno di Beppe. Conferme, esoneri, ribaltoni e ritorni. Due stagioni nelle quali è successo di tutto e sulle quali, ora, va tirata una riga. Per mettersi alle spalle il passato. Ma, soprattutto, per iniziare (finalmente) un percorso che possa riportare i viola in zone di classifica più in linea con la propria storia. Scrive il Corriere Fiorentino.
Per questo, prima di prendere una decisione definitiva, Rocco Commisso, Joe Barone e Daniele Pradè vogliono prendersi tutto il tempo utile. Con una premessa: sarà il presidente a decidere. È stato così in passato, e sarà così anche stavolta. Certo, fosse per lui il nome ci sarebbe già. Non è un mistero infatti che in cima alla sua personalissima lista di gradimento ci fosse Gennaro Gattuso. Non a caso, dopo i primi contatti avviati da Barone, era intervenuto in prima persona per convincere il tecnico del Napoli.
Un colloquio positivo che, prima della brusca frenata di lunedì, sembrava aver posto le basi per l’intesa definitiva
Poi, appunto, i diverbi di domenica. E, soprattutto, la voglia di Ringhio di aspettare gli sviluppi di un effetto domino che, per quanto riguarda le panchina, non è ancora cominciato. Da qui le voci sulla Lazio (in caso di addio di Simone Inzaghi) e, addirittura, sulla Juventus. Una frenata che non è piaciuta ai dirigenti della Fiorentina. Che però, grazie al lavoro di Daniele Pradè, stanno comunque tenendo in piedi la trattativa. Le sensazioni, va detto, non sono positive.
Ecco perché si è intensificata la caccia alle alternative
In Italia, e all’estero. Ivan Juric, per esempio, è un tecnico che secondo il d.s. sarebbe perfetto per ripartire dopo annate difficili. Grinta, carattere, ambizione e (particolare da non sottovalutare) una grande capacità di «arrangiarsi».
Basta pensare a quanto successo quest’anno. Con un Verona fortemente indebolito dal mercato ma, comunque, a lungo a stretto contatto con le posizioni che valgono l’Europa. Non solo. Il fatto che già un anno fa si stesse lavorano per lui fa sì che la rosa attuale abbia caratteristiche non troppo lontane dalle sue idee. L’accordo mancato dodici mesi fa però, pesa non poco nei rapporti tra le parti.
Sta invece prendendo sempre più quota la candidatura di Fonseca
Il suo lavoro alla Roma è andato avanti tra alti e bassi. Ma ha esperienza (anche internazionale) sa lavorare con i giovani, ha idee offensive e, rispetto ad altri stranieri, porta con sé già due stagioni in serie A. E se De Zerbi (altro profilo particolarmente gradito soprattutto a Pradè) sembra destinato allo Shakhtar, ecco allora emergere le candidature dall’estero. Quella di Rudi Garcia, per esempio. Impegnato col Lione in un finale da brivido in Ligue 1 (ad un turno dalla fine è in corsa per un posto Champions). Ma deciso a chiudere quell’esperienza e, assicura chi lo conosce bene, molto affascinato dall’idea di tornare in Italia.
E poi Domenico Tedesco: giovane, emergente, calabrese di nascita ma emigrato già da bambino in Germania. E tra gli allenatori più precoci d’Europa visto che a 32 anni aveva già esordito in Champions League alla guida dello Schalke 04. Simpatizzante della Fiorentina (grazie a Terim), allena ora lo Spartak Mosca. Ma, il richiamo di Firenze, non lo lascerebbe certo indifferente. Nomi, idee, suggestioni. La ricerca continua e presto (magari già la prossima settimana) sfocerà in un annuncio.
Di
Redazione LaViola.it