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Rassegna Stampa

Corriere Fiorentino – Com’è dura la risalita

Un punto che fa poco classifica ma mostra lo spirito giusto: per salvarsi servirà soffrire, e tanto

Un punto, mille letture, come si legge sul Corriere Fiorentino. La Fiorentina torna da Genova con un pareggio che può sembrare poco, soprattutto se si guarda ai due punti persi e a un calcio ancora privo di brillantezza. Ma in un contesto così delicato, dove la classifica è impietosa, anche un piccolo passo avanti va accolto con razionalità. È questa la linea tracciata da Paolo Vanoli, che alla prima in panchina ha chiesto soprattutto una cosa: accettare la realtà. E la realtà, oggi, è quella di una squadra ultima in classifica e costretta a lottare su ogni pallone per restare aggrappata alla Serie A.

Contro il Genoa, in uno scontro diretto pieno di tensione, la Fiorentina non ha brillato ma ha resistito. Ha subito, ha reagito, è passata in vantaggio, ha subito ancora. Un pareggio per 2-2 che fotografa esattamente lo stato attuale: fragilità, errori, ma anche voglia di combattere.

Vanoli sceglie il 3-5-2 e manda un messaggio chiaro: meno fioretto, più sciabola

Come previsto, Vanoli è partito dal suo collaudato 3-5-2, preferendo Piccoli a Kean (e a Dzeko) in attacco e affidando il centrocampo a muscoli e sostanza con Sohm al posto di Fagioli. Una scelta che sa di svolta pratica: niente fronzoli, servono corsa e fisicità. Perché prima di tutto, oggi, la Fiorentina deve imparare a stare in partita. Anche se il prezzo è rinunciare, per ora, alla qualità tecnica.

L’avvio è stato anche incoraggiante, ma poi è arrivato l’inevitabile errore: gol dell’1-0 del Genoa su palla inattiva da 40 metri. Un altro episodio che conferma le gravi lacune difensive dei viola, che soffrono ogni pallone alto. La reazione, però, è stata immediata: rigore trasformato da Gudmundsson e di nuovo equilibrio. È qui che si è vista la mano dell’allenatore: calma, ordine, resistenza mentale.

La solita difesa fragile rovina tutto

Nel secondo tempo, ancora tanti segnali misti: l’errore di Ranieri, un rigore fallito da Colombo, la rete dell’1-2 di Piccoli con tutta la panchina pronta a festeggiare. Ma la gioia è durata poco. Di nuovo, su calcio piazzato, è bastato un cross per mandare nel panico la retroguardia viola e favorire il pareggio definitivo.

Il problema è evidente: questa Fiorentina ha un’anima ma non ha una difesa. Ogni pallone in area è un pericolo, ogni calcio da fermo può diventare un gol subito. Ed è difficile vincere così, anche quando la partita sembra girarti bene.

Ora la sosta, poi la Juventus: il tempo stringe

Con una classifica che vede i viola ancora all’ultimo posto e una sfida con la Juventus subito dopo la sosta, Vanoli ha poco margine per riflettere. Il lavoro da fare è tanto, ma se riuscirà a scacciare le insicurezze e dare un’identità forte al gruppo, allora potrà iniziare a costruire una vera risalita.

Per ora, però, il bicchiere resta mezzo pieno solo per chi sceglie di vedere il lato positivo: un punto conquistato fuori casa, in uno scontro diretto, e una squadra che, almeno, ha iniziato a lottare davvero.

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