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Corriere Fiorentino: Castrovilli, Gattuso lo vede alla Zielinski. A Moena l’esame

Castrovilli

Nell’ipotetico 4-2-3-1 del nuovo tecnico viola il 10 dovrebbe andare ad occupare il ruolo di trequartista alle spalle di Vlahovic

Se è vero gli esami non finiscono mai, allora per Gaetano Castrovilli ne sta per arrivare uno di quelli che segnerà con forza il suo percorso di crescita. Nel bene o nel male. Chiamiamola pura la «prova del 10». Da sempre infatti, quella maglia è il simbolo dei fantasisti. Scrive il Corriere Fiorentino.

Certo, il rifinitore pure non esiste più. Colpa di un calcio sempre più fisico nel quale, tutti, devono partecipare (anche) alla fase difensiva. Basta pensare all’ultimo Napoli di Gennaro Gattuso e, in particolare, a Piotr Zielinski. Nel 4-2-3-1 del neo allenatore della Fiorentina era lui, il trequartista. L’uomo che, alle spalle del centravanti e davanti ai due mediani, doveva cucire il gioco d’attacco. Inserimenti, capacità di palleggio, assist, voglia di pressare una volta persa palla. Queste le caratteristiche grazie alle quali, il polacco, è diventato una pedina fondamentale nello scacchiere di Rino.

E qui torniamo al punto di partenza

Riuscirà, Castrovilli, a fare altrettanto? La risposta, non può che darla Gaetano. Nella testa dell’allenatore infatti, sarà lui il trequartista di riferimento. E, per certi versi, per il ragazzo di Canosa di Puglia sarà come tornare alle origini. Il suo è stato il più classico dei percorsi. Nato fantasista, via via che scalava le categorie ha dovuto arretrare il suo raggio d’azione. Fino alla serie A e a una consacrazione arrivata come mezzala pura del 4-3-3. È quella, oggi, la sua collocazione naturale. Ma Gattuso, si sa, vuole ripartire da dove aveva lasciato a Napoli. Per questo, il ritiro di Moena, per Castrovilli sarà particolarmente importante. Sarà lì, fin dai primi allenamenti, che dovrà dimostrare di poter essere lo «Zielinski viola».

La sua ultima stagione è stata tutto fuorché esaltante. È vero, ha segnato tanto (5 reti in campionato) ma, di questi gol, quattro sono arrivati nelle prime cinque giornate. Troppo poco per chi, dopo essersi imposto come una delle sorprese del 2019-20, era chiamato alla definitiva consacrazione.

Non è stato così, anche a causa di diversi fastidi fisici. Che, nell’ultima parte di campionato, lo hanno costretto ad allenarsi con poca continuità e a partire spesso dalla panchina. Non a caso, anche la trattativa per il rinnovo di contratto, è finita nel congelatore. Se ne parlerà (semmai) più avanti. A proposito, le voci sul cambio di procuratore (da Minieri a Lucci) sono state smentite. Ma sono state un ulteriore elemento di disturbo. Qualcuno, nel frattempo, ha messo anche in dubbio la sua permanenza a Firenze. Un’ipotesi, la cessione, che per il momento dalla società non viene presa in considerazione. «Quando sono arrivato in città per la prima volta — ha raccontato lui ieri — sono rimasto a bocca aperta. È veramente bellissima».

Eppure certe voci continuano a girare

Come quella di una trattativa in fase di conclusione con il Porto per un altro centrocampista: Sergio Oliveira (costo dell’operazione 20 milioni). Di certo c’è che Gaetano dovrà affrontare al meglio l’esame Gattuso. Anche perché l’altro candidato al ruolo di trequartista, Bonaventura, ha un feeling particolare col mister. E Rino, si sa, non guarda in faccia nessuno. Conta solo il campo.

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