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Corriere dello Sport Stadio: Fiorentina-Ultras è rottura totale
Si prospetta una settimana tesa: mai rapporti così nella storia recente. Un pari, quello di Reggio Emilia, raggiunto all’ultimo istante. Ma dalla Curva sono piovuti fischi
Fiele, non feste. Firenze si prepara a una settimana di fiele, come riporta il Corriere dello Sport-Stadio in edicola oggi. In vista del derby toscano, contro l’Empoli, che metterà di fronte due ex compagni di squadra, due amici, Pioli e Iachini, fra incubi e sogni.
L’ennesimo pari, questa volta rocambolesco, contro il Sassuolo ha consegnato una squadra, quella di Chiesa e Simeone, che appare frastornata, avvelenata, di fatto irriconoscibile.
Il formidabile patto denominato “di Astori” sembra in putrefazione. Eppure la classifica resterebbe aperta a qualsiasi recupero. Viola a pochi punti dall’Europa. Un niente e potrebbero riagguantare la zona sperata. Ma negli occhi di tutti e in prospettiva di domenica prossima c’è la curva di Reggio: millecinquecento tifosi viola, prima festanti, poi acidi, incattiviti, come sui blocchi di una contestazione generale. Ed è questa la grande paura per domenica: la rottura senza ritorno.
DELLA VALLE VATTENE. Di sicuro non sono bastate le «toccate e fuga» dei Della Valle. Andrea venerdì a Firenze, colloquio con Pioli e squadra. Poi addio, motivi di lavoro. Diego domenica mattina, a Reggio, colazione con la squadra, poi ciao e assenza sugli spalti. Certo oramai tutto appare insanabile.
Immaginatevi se Diego fosse rimasto e Andrea fosse arrivato. Per loro da parte degli ultras presenti solo insulti. Diretti o «impreziositi» da una canzoncina. E se domenica dovessero arrivare? Idem. Difficile immaginare qualcosa di diverso. La Fiorentina è esangue, pallida immagine rispetto a quella del girone di ritorno di un anno fa. O anche dei primi match di questa stagione. Ma investita com’è dalla contestazione generale è ovvio che sbandi, si ritragga, sbagli tutto e di più.
La squadra che tanto era piaciuta, fatta di ragazzini terribili e di sogni pieni di stelle, ora non c’è più. Essere giovani non è più una dote, ma un limite. Giovani e giovanissimi davanti a una città in buona parte furibonda. Sono ancora tanti quelli che dicono: «Della Valle vattene? E chi arriva? Qui nessuno si fa vivo: quando i patron hanno detto siamo pronti a cedere è stato il silenzio…».
ROTTURA FINALE. Vero. Ma se i tifosi di gran parte di Maratona e Tribuna temono che alla fine… «non rimanga nessuno», è altrettanto vero che dalle due curve la rottura è finale. Della Valle accusati di non seguire la squadra, di non investire denaro, di fare una politica calcistica a zero. Autofinanziamento, Corvino che deve fare un «mercato attingendo alla fantasia», limite imposto come tetto ingaggi che è di poco superiore ai trenta milioni, di fatto l’ottavo del campionato.
Tran tran, grigio tendente al nero. Intanto il miraggio del nuovo stadio, che anche il sindaco Dario Nardella immagina possibile, ma che è nell’aria da dieci anni e che avrebbe bisogno di almeno altri cinque o sei anni per diventare qualcosa di concreto. Ora ci credono meno fiorentini. Si stanno mobilitando politici, imprenditori, tifosi eccellenti, per cercare di costruire un tavolo del chiarimento viola. Ma tutto appare figlio di una disperazione piuttosto che di un vero progetto. “Humus” che di fatto pesa sulle fragili spalle di questa Fiorentina. E tutto si fa sofferente, quasi schiacciato.
MOBILITAZIONE. E domenica con il suo piccolo derby (che l’ultima volta che si è giocato, nell’aprile 2017, proprio al Franchi, ha visto gli azzurri vincitori, con un rigore trasformato da Manuel Pasqual, l’ex capitano) sta arrivando. L’Empoli targato Iachini sta bene. Salute perfetta, neppure un raffreddore. Ci crede, se vince agguanta i viola. Immaginatevi la festa.
Gli ultras viola si stanno mobilitando. A Reggio dopo aver «pizzicato» forte i Della Valle hanno «sculacciato» anche la squadra. E domenica si mobiliteranno. E non sarà una festa, specialmente per la proprietà. Nessun dubbio, questo è l’attimo peggiore di tutta la storia recente della Fiorentina. L’abbiamo detto, niente festa di Natale, ma giorni di fiele.
