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Corriere dello Sport: la strana storia di Chiesa. Ma la Juventus che se ne fa?

Chiesa

Corriere dello Sport analizza la situazione di Federico e la scelta ricaduta sulla Juve

Strana storia, quella di Chiesa. Strana vista da ogni parte. Cominciamo dalla Juve. Domanda semplice e banale: che se ne fa di Chiesa? Ha un esercito di esterni, quasi tutti di qualità tecnica superiore al viola che eccelle nei dribbling. Pirlo dovrà capire anche come impiegare un giocatore che, arrivato al quinto campionato di Serie A da titolare, non ha ancora un ruolo definito. Se fa l’attaccante, segna poco. Se fa l’esterno a tutta fascia, segna ancora meno. La Juventus in questo momento può schierare sull’esterno Cuadrado, Alex Sandro, Douglas Costa, Kulusevski, Bernardeschi, Frabotta e fra un po’ Chiesa. Sette esterni per due posti. Scrive il Corriere dello Sport.

Passiamo alla Fiorentina. In questo caso la stranezza sta nel finale della vicenda, proprio nell’atto finale. La società decide che, in assenza di Ribery, vada a Chiesa la fascia di capitano nella gara che potrebbe segnare il suo addio a Firenze. I tifosi intervengono e “consigliano” di non macchiare la fascia di Astori, quella col DA13 e i colori dei quartieri di Firenze, sul braccio di un prossimo juventino, così Chiesa indossa la fascia comune, quella della Lega. Si poteva evitare consegnando i gradi di capitano a chi resterà di sicuro a Firenze.

Infine il giocatore. Prima della Juve erano arrivate offerte da club stranieri, ma ha preferito puntare tutto sul club bianconero perché, nell’anno che porta all’Europeo, non voleva allontanarsi dagli occhi di Mancini. Mah. A noi sembra una scelta strana. E’ proprio sicuro che alla Juve avrà più spazio che in un bel club inglese o spagnolo? Con quella massa di esterni, per giocare titolare deve fare un doppio salto di qualità che a Firenze non si è mai intravisto. È rimasto nella dimensione del giocatore bravo, ha sfiorato ogni tanto quella del giocatore forte, ma mai si è avvicinato a quella del campione. Vuole vincere, è umano e naturale. Anche Bernardeschi ha fatto la stessa scelta, voleva vincere e ha vinto. Ma da riserva, da comprimario, a tratti perfino da emarginato. Come l’altro Federico viola, sta ancora cercando di capire il suo ruolo.

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