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Si sofferma sulla ormai annosa diatriba del futuro del Franchi il Corriere Fiorentino. Nel dibattito, a tratti surreale, sul futuro del Franchi spesso viene messo in secondo piano (o a volte addirittura dimenticato) un aspetto fondamentale: nell’impianto progettato da Pier Luigi Nervi ormai più di 90 anni fa si è sempre giocato a calcio. È nato per ospitare partite di pallone (a dire il vero ci sono state anche gare di rugby e qualche storica serata di atletica) e senza partite di pallone, o comunque senza lo sport professionistico, il Franchi è destinato alla decadenza.
A PEZZI. La struttura, oggi, cade a pezzi. Siamo al punto di non ritorno, servono interventi strutturali importanti per evitare che la Uefa non dia il permesso di giocarci partite internazionali (finora si è andati avanti con le deroghe). Chi fa riferimento a un astratto o a un «divino» concetto di bellezza del Franchi, negli ultimi anni non è mai stato al Franchi o lo ha visto soltanto sui libri di architettura, perché decontestualizza uno scenario che invece ha poco a che vedere con il passato e molto con il presente e il futuro.
DUE VIE. Qualsiasi sarà la risposta del Ministero dei beni culturali alle lettere inviate dalla Fiorentina e da Palazzo Vecchio, Firenze si troverà davanti a un bivio: il Franchi può continuare a essere il luogo dove gioca l’unica squadra di Serie A della città o è destinato a diventare un monumento vuoto? Perché su una cosa Commisso ha ragione: per tenere in piedi lo stadio di Campo di Marte servono sì idee coraggiose ma anche tanti quattrini. Se le istituzioni nazionali e locali sono in grado di trovarli, lo facciano. Altrimenti favoriscano altre soluzioni.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it