Rassegna Stampa

CorFio – Silenzio e lavoro. Commisso dagli Usa ribadisce: Pradè resta (almeno fino a fine anno)

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Anche stavolta Commisso ha rinnovato piena fiducia a tutti, Pradè e Pioli su tutti, spronandoli ovviamente a trovare la soluzione

Anche oggi, nel pieno della crisi più profonda della sua gestione, Commisso non rinnega la sua politica. Anzi. Con buona pace di chi chiede a gran voce l’allontanamento del direttore sportivo e/o di chi spera o sperava nell’esonero dell’allenatore, scrive il Corriere Fiorentino.

FIDUCIA. Sia chiaro. Ciò non significa che la proprietà sia soddisfatta (e ci mancherebbe) o che non sia seriamente preoccupato per questo incredibile avvio di stagione. Semplicemente, era e resta convinto che gli uomini scelti siano quelli migliori per venirne fuori. E così anche stavolta Commisso ha rinnovato piena fiducia a tutti, spronandoli ovviamente a trovare la soluzione per rimettere in piedi un’annata partita con la convinzione di poter alzare l’asticella delle ambizioni e che invece, settimana dopo settimana, assume contorni ogni volta più inquietanti. Non manda via nessuno, il patron, e nessuno (almeno per ora) ha intenzione di andarsene. Il riferimento è a Daniele Pradè e alle parole espresse a caldo domenica sera. «Se c’è qualcuno da contestare, da cacciare o che si deve dimettere sono io — aveva detto il d.s — stanotte devo riflettere e in questo momento direi cose stupide».

PRADE’. Un’assunzione di responsabilità piena, sicuramente coraggiosa, che dopo una nottata insonne e piena di (brutti) pensieri non è comunque sfociata in addii o decisioni altrettanto clamorose. Per almeno un paio di motivi. Il primo: la consapevolezza che anche avesse presentato le proprie dimissioni sarebbero state respinte da Commisso. La seconda: in questo momento, è la valutazione fatta dal dirigente, sarebbe irresponsabile abbandonare la barca mentre entra acqua da tutte le parti. Vuole restare al suo posto, Pradè, aiutare il più possibile il mister e poi si, a fine stagione (a meno di clamorose novità) chiudere la sua lunga storia in viola. L’unico che potrebbe chiamarsi fuori insomma, paradossalmente, sarebbe Stefano Pioli. Perché è un uomo di personalità, che non ama nascondersi, e qualora si accorgesse che la squadra rema da un’altra parte e di essere lui il problema non ci penserebbe un secondo ad agire di conseguenza.

SILENZIO E LAVORO. Evidentemente però, il tecnico sente ancora di avere il gruppo con sé ed è convinto di essere vicino alla svolta. Con una sola ricetta: silenzio e lavoro. La Fiorentina insomma cerca dentro di sé la forza per uscirne, e ieri ha deciso di condividere praticamente l’intera giornata al Viola Park. Tutti convocati in tarda mattinata (staff, dirigenza al gran completo, giocatori), pranzo insieme e poi via, in campo.

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