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Rassegna Stampa

CorFio: Rialzare la testa senza perdere la testa

Gudmundsson e Kean

Dopo una sconfitta e un pareggio, ci si è dimenticati del percorso straordinario della Fiorentina. Alquanto sterila la discussione sul modulo

Nel frullatore di questo dicembre così denso di partite può essere facile perdere la bussola, la lucidità, l’equilibrio, scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino. A Firenze, ad esempio, sono bastati una sconfitta, ancor più dolorosa e avvelenata perché arrivata contro l’ex Italiano, e un pareggio comunque abbastanza ininfluente per il passaggio del turno in Conference per allontanare dalla memoria quelle otto vittorie consecutive con cui la Fiorentina di Palladino si è imposta agli occhi dell’Italia calcistica come una delle realtà più fresche e positive del primo terzo di campionato. Capita così che la gara di oggi pomeriggio al Franchi contro l’Udinese possa apparire come l’ennesimo test della stagione, come se quanto mostrato fino ad oggi fosse solo figlio di un particolare momento positivo e non della reale forza dei viola. Eppure, in un campionato che fino a questo momento fatica ad esprimere un chiaro dominatore a tutto vantaggio di una piacevole incertezza, a fare la differenza non sarà il numero delle cadute, ma la capacità di rialzarsi e di ripartite. […]

Dovrò farlo dunque anche la Fiorentina, chiamata a ritrovare un po’ di brillantezza e di quell’equilibrio che l’assenza di Bove ha in parte intaccato. Ma in attesa del promesso aiuto societario sul mercato di gennaio, appare piuttosto semplicistico e affrettato il ritorno del poco appassionante dibattito sul modulo che in questi giorni è tornato puntuale intorno ai viola. Si tratta di una discussione alquanto sterile perché sembra non tenere conto di ciò che la Fiorentina di Palladino ha mostrato sul campo negli ultimi mesi dove proprio la capacità di distaccarsi da una lettura schematica del gioco ha rappresentato un elemento di forza. A fare la differenza non sono stati gli schemi disegnati sulla lavagna (che lasciano il tempo che trovano) ma le qualità dei giocatori, lasciati maggiormente liberi di interpretare un’idea di gioco che si basa prima di tutto sulla compattezza e sulla rapidità nel ribaltare le azioni. […]

A partire da Kean certamente, ma anche da Gudmundsson, chiamato a incidere maggiormente. L’islandese, colpo dell’estate, ancora praticamente non si è visto tra guai con la giustizia e infortuni. Fino ad oggi i viola sono riusciti a mascherare la sua assenza, ma ora che si intravedono i primi segnali di appannamento, i suoi colpi e la sua qualità potrebbero risultare decisivi. […]

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