Sarebbe quasi tutto fatto per Pioli alla Fiorentina, anche la questione fiscale non sarebbe un problema. Resta però da risolvere il contratto in essere con gli arabi
La Fiorentina e Stefano Pioli, in questi giorni le parti in causa non hanno fatto altro che suggerire calma e pazienza. Diplomazia. Certo, quella strada che inizialmente a molti pareva impossibile da scalare si sta facendo via via più dolce ma prima di arrivare in vetta ci sarà ancora da sudare. Eppure, stando a quanto filtrato nelle ultime 48 ore, tanto è già stato fatto. La concorrenza per esempio è sostanzialmente sparita (Atalanta e Juventus sembrano ormai aver preso altre vie) e anche i nodi tra il mister e la società viola sono stati (quasi) completamente sciolti, tanto che ieri qualcuno azzardava addirittura che l’accordo fosse totale. Così scrive il Corriere Fiorentino.
DISTANZA MINIMA. Non è così, in realtà, ma la distanza è minima e comunque non sarà certo questo lo scoglio che (eventualmente) farà naufragare l’affare. Del resto era parso chiaro fin da subito che Pioli non ne avrebbe fatto una questione di soldi anche perché in caso contrario, considerando il suo attuale stipendio (12 milioni netti a stagione) l’operazione non sarebbe nemmeno partita. Certo, uno sforzo rispetto al recentissimo passato la Fiorentina lo dovrà fare visto che si parla di un triennale (o due anni più opzione per il terzo) da circa tre milioni netti più bonus, ma sarebbe un sacrificio minimo se paragonato alla (incredibile) rinuncia al quale è disposto il tecnico emiliano.
DIPLOMAZIA CON L’AL-NASSR. La stessa questione fiscale non è o non dovrebbe essere così complicata da risolvere. In fondo, si tratterebbe di aspettare qualche giorno in più prima di poterlo accogliere a Firenze dandogli così modo di poter usufruire della tassazione al 2% su quanto guadagnato quest’anno. Non solo. Anche gli aspetti tecnici sarebbero in via di definizione. E quindi cosa resta da risolvere? Semplice: il contratto che lega Pioli all’Al Nassr anche per il 2025-26. Missione non esattamente agevole e che richiede un raffinato lavoro di diplomazia. Con una certezza: ogni mossa sbagliata può far innervosire il club arabo (che dovrebbe anche cercare un sostituto) e far saltare tutto. Non è semplice come liberare Montella dal Catania o Italiano dallo Spezia. Perché la controparte è (molto) ricca e i soldi, piaccia o no, danno a chi li ha un enorme potere.
Di
Redazione LaViola.it