Stefano Pioli ha cambiato l’aria attorno e all’interno della Fiorentina. Rapporti umani, empatia e innovazione i suoi metodi
Empatia, entusiasmo, serietà, passione, divertimento, innovazione. In due parole: Stefano Pioli. Uno capace di sorprendere anche chi lo conosceva e immaginava, quindi, quale sarebbe il suo impatto sulla Fiorentina. Eppure appunto, forse perché il recente passato aveva lasciato più di uno strascico all’interno del Viola Park, il vento portato con sé dal mister ha riportato sorrisi, rapporti, sensazioni e sentimenti (positivi) che non si respiravano da un po’, scrive il Corriere Fiorentino.
La teoria, ovvero il fatto che puntare su Pioli sarebbe stata la cosa migliore da fare in questo momento, si sta traducendo in pratica. Senza esagerare, ma allo stesso tempo senza andar troppo lontani dalla realtà, si può dire che in una decina di giorni scarsi il mister è diventato il vero padrone del centro sportivo viola.
Un impatto di quelli che si fanno sentire dunque, e un metodo di lavoro che non fa altro che confermare quello che in tanti sapevano. Pioli arriva molto preso al mattino al Viola Park, e lì passa gran parte della sua giornata essendo poi tra gli ultimi ad andarsene la sera. Pianifica gli allenamenti assieme al suo staff, analizza (grazie anche agli strumenti tecnologici di nuovissima generazione) il lavoro fatto il giorno prima e i dati atletici a livello complessivo e individuale, parla con i dirigenti e, altro aspetto da non trascurare, dedica sempre una parola e un sorriso a ogni singola persona che lavora lì dentro. Anche così, si crea un ambiente capace di andare oltre i propri limiti.
Un tema, quello relativo ai rapporti umani, che sta alla base del suo modo di essere e, quindi, di allenare. E così veniamo anche al suo approccio col gruppo. Un esempio, su tutti: Gudmundsson. Uno che l’anno scorso faticava a integrarsi e che oggi appare trasformato. Sorrisi, voglia di scherzare, entusiasmo. Merito (anche) di un colloquio individuale i cui contenuti restano naturalmente top secret ma che lo avrebbe semplicemente conquistato. Vale per l’islandese, come per Dodò, Kean, Dzeko e via via tutti gli altri. Chi vuole, sa che troverà sempre disponibile il tecnico. Certo, questa apertura non significa che si possano confondere i ruoli. Al contrario. Pioli pretende molto, e chi ha potuto assistere alle sedute atletiche del mattino assicura che gli allenamenti (anche a secco, senza pallone) siano massacranti. Con un obiettivo: avere una squadra in grado di essere molto aggressiva. E poi ancora: l’aspetto motivazionale. Ecco allora le frasi di Allegri (che non ha inserito la Fiorentina tra le pretendenti alla Champions) attaccate ai muri degli spogliatoi, o alle sfide con premi o punizioni che caratterizzano gran parte degli esercizi.
Di
Redazione LaViola.it