La sensazione, nonostante trapeli serenità da ambo le parti, è che la trattativa per il rinnovo di Moise sarà abbastanza lunga
Il Corriere Fiorentino racconta dell’incontro avvenuto ieri tra Daniele Pradè e l’agente di Moise Kean, Alessandro Lucci, per mettere sul tavolo la proposta di rinnovo della Fiorentina. Si parla di un contratto fino al 2030, con un ingaggio raddoppiato rispetto ai 2.2 milioni netti attuali. Sul piatto quindi ci sono (circa) 4 milioni netti all’anno più bonus e mai, Ribéry escluso, questa proprietà si era spinta tanto in alto. Talmente importante, l’offerta, da far credere a molti che la firma sarebbe potuta arrivare in tempi brevi e che l’ostacolo più alto, semmai, sarebbe stata la clausola da 52 milioni. La realtà però, come spesso accade, è leggermente diversa. Ciò non significa che l’incontro sia andato male. Al contrario. Sia il club sia l’entourage di Kean hanno fatto trapelare serenità e volontà di arrivare allo stesso obiettivo.
In sostanza: la Fiorentina vuole il rinnovo, il giocatore pure, ma cifre e durata ancora non tornano. Moise (che ha declinato proposte da oltre 15 milioni a stagione) vuole qualcosa in più e un anno in meno rispetto ai 4 milioni più bonus fino al 2030 proposti dai viola e pur senza scendere troppo nello specifico per quanto riguarda l’ingaggio, attraverso Lucci, l’ha fatto presente al club.
Diciamo quindi, tanto per riassumere al massimo la questione, che il confronto di ieri al Viola Park è servito per ribadirsi i buoni propositi ma anche, per la prima volta, per capire quali fossero i rispettivi punti di partenza. Ovvio, stando così le cose, che l’affare non potrà risolversi in un paio di incontri e anzi, è facile immaginare che la trattativa sarà abbastanza lunga. Perché va trovata la quadra sull’ingaggio, prima di tutto, e soltanto allora si potrà e dovrà entrare nel merito (anche) della clausola. Con una certezza: Alessandro Lucci e Kean non hanno alcuna intenzione di eliminarla. Prima l’ingaggio, poi la clausola. Da ieri, si fa sul serio. Con fiducia e ottimismo, ma sapendo che serviranno pure diplomazia e pazienza.
Di
Redazione LaViola.it