
La contraddizione che ha frenato la rincorsa europea della Fiorentina e fatto dire addio ai sogni di Champions League
Come riportato dal Corriere Fiorentino, immerse tra le contraddizioni e i rimpianti del campionato della Fiorentina, le parole potrebbero non bastare per spiegare con accuratezza un andamento così altalenante. E se vocali e consonanti desistono, rivelatori possono essere i numeri o, per meglio dire, un numero: il 26.
La vittoria con il Bologna non è bastata per tenere aperta la porta della Champions quanto dell’Europa League, competizioni che mancano nell’attualità viola rispettivamente dalla stagione 2009-10 e 2016-17, e così l’ultima giornata di serie A indirizzerà il cammino dei gigliati verso o la (quarta) partecipazione in Conference o la prima stagione senza impegni infrasettimanali dal 2021-22: un aut aut che nasce come conseguenza diretta di tale numero. Tutto ciò si ottiene riavvolgendo il nastro e dividendo il rendimento viola in due sezioni: da un lato quello con le altre otto squadre in lotta tra scudetto ed Europa, e dall’altro quello con le tre neopromosse e gli altri cinque club in bagarre per evitare la serie B. La Fiorentina nelle 16 gare contro le prime 9 è uscita battuta nel duplice scontro diretto solo con il Napoli di Conte e si è imposta una volta con Inter, Juventus, Roma, Bologna e Milan e due volte con la Lazio.
Prendendo in esame invece le ultime sette del campionato più la neopromossa Como solo contro Lecce e Cagliari sono arrivate due vittorie su due e contro le attuali retrocesse (Monza, Venezia ed Empoli) la squadra di Palladino ha conquistato appena 6 dei 18 punti a disposizione.
I due percorsi seppur paralleli convergono in punto, anzi, in un numero: 26 sono infatti i punti che i viola hanno raccolto in 16 gare contro le squadre dal primo al nono posto, con 8 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte, e 26 sono anche i punti, sempre in 16 partite, che i viola hanno ottenuto contro le neopromosse e le altre squadre in lotta per non retrocedere, per uno score di 7 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte. La media è di 1,62 punti a partita. I restanti 10 punti – che portano il totale all’attuale score di 62 – sono arrivati nelle sfide con Genoa (6) e Torino (4), mentre con l’Udinese, prossimo e ultimo avversario dei viola, il conto è fermo a 0 dopo il k.o interno di dicembre.
Per la Fiorentina, insomma, non c’è solo da registrare un diverso rendimento tra girone d’andata (35 punti) e ritorno (27, il decimo dell’intera serie A), ma anche un’incostanza inversamente proporzionale al livello delle avversarie pagata poi a caro prezzo: contro le grandi la Fiorentina ha mantenuto la stessa velocità (13 punti nel girone d’andata, altrettanti nel ritorno) mentre contro le altre realtà prese in esame, dopo i 16 punti ottenuti nella prima parte, lo score è crollato con appena 10 punti raccolti nelle 8 gare del 2025 (complice le sconfitte con Monza, Como, Verona e Venezia). Il numero 26, insomma, altro non è che la causa e l’effetto di un’intera stagione e la fotografia di un rimpianto.

Di
Redazione LaViola.it